
Donne d’Impresa: Anna Maria Gandolfi, la difficile impresa di fare integrazione e formazione - Blitzquotidiano.it (foto fornita)
Donne d’Impresa: Anna Maria Gandolfi, imprenditrice e dirigente scolastica ovvero la difficile impresa di fare integrazione e formazione.
Il progetto di Anna Maria Gandolfi potrà fare scuola a tanti giovani, italiani e non e a tutti quei ragazzi che potranno essere avviati ad una vera e importante professione che richiede competenze impegno e passione.
La Scuola Bottega Artigiani, nata negli anni ottanta a Brescia risponde al grande bisogno di manodopera che fin da allora è una necessità per tante aziende italiane. Beppe Nava, un artigiano della zona del Carmine di Brescia, fondò la scuola che accolse i primi sette ragazzi formandoli a scuola al mattino e inviandoli direttamente in “bottega” nel pomeriggio, per apprendere un lavoro. Negli anni novanta il modello del Centro Formazione Professionale di Beppe Nava venne accreditato dalla Regione Lombardia ed i corsi aumentarono come pure i ragazzi.
La Scuola – quindi – si è strutturata maggiormente, e così, attualmente ogni corso deve avere il proprio laboratorio. Oggi Scuola Bottega Artigiani conta quasi 1000 studenti, 5 sedi di cui 3 a Brescia città e 2 nel Comune di Calvisano. “Gli allievi e le allieve rappresentano oltre 30 nazionalità e i corsi sono 11. Tra questi spiccano i corsi di carrozzeria e di riparazione veicoli a motore.
I nostri allievi – dice Anna Gandolfi – devono svolgere 990 ore l’anno di cui, a partire dal secondo anno, 416 in alternanza scuola-lavoro. In prima possono fare l’esperienza dello stage solamente se hanno delle caratteristiche e per questione di competenze solo a partire da gennaio dell’anno formativo.
Numerosi i progetti oltre a quelli scolastici curriculari: visite in azienda, partecipazione a concorsi, progetti sulla cittadinanza attiva perché è importante che gli studenti apprendano un lavoro ma prioritario è la formazione della persona, la loro crescita individuale per essere cittadini nella nostra società.
Questi corsi si possono intraprendere dopo la terza media per cui i nostri allievi hanno dai 14 ai 19/20 anni. I corsi sono triennali per l’ottenimento della qualifica ma anche quadriennali per l’ottenimento del diploma di tecnico.
Per conoscere meglio Anna Maria Gandolfi le abbiamo chiesto:
Da sempre lei è impegnata nella promozione dell’occupabilità e dell’imprenditoria femminile. Paladina nella lotta alla discriminazione di genere: a che punto siamo oggi in questa battaglia senza fine?
Purtroppo sono ancora molti i casi di discriminazioni di genere sul lavoro, soprattutto stanno emergendo molti casi di molestie e ancora purtroppo troppe donne danno le dimissioni prima dei tre anni del bambino che vanno convalidate in Ispettorato del lavoro.
I motivi sono sempre gli stessi, mancanza di strutture a supporto della famiglia (asili nido costosi). Per non parlare del rientro dalla maternità che ancora è la causa maggiore delle dimissioni, E’ vero molto si è fatto ma resta ancora molto da fare, per superare gli stereotipi che uomini e donne hanno.
Le donne sono ancora messe nella condizione di dover scegliere tra lavorare o fare la madre per mancanza di strutture e per fattori culturali. Regione Lombardia grazie all’Assessore Istruzione formazione lavoro Simona Tironi ha indicato delle misure importanti tra cui “Formare per assumere” e “Lombardia per le donne” oltre che a finanziare le PMI per l’ottenimento della Certificazione della parità di genere che già nella sola Lombardia ha certificato oltre 700 aziende.Proprio con questa misura che le Aziende stanno comprendendo che avere donne in certe posizioni lavorative porta loro vantaggi.
Ha avuto più soddisfazione nell’insegnamento, come imprenditrice o come Dirigente Scolastica?
Sono percorsi diversi ma confermo di aver avuto soddisfazioni importanti sia nell’ambiente scolastico che nell’imprenditoria. In quest’ultimo ho avuto l’opportunità di conoscere molti imprenditori carrozzieri nel periodo in cui le donne non erano per nulla presenti in carrozzeria, visto il settore prettamente maschile.
Oggi, con orgoglio, posso dire che le donne ci sono e non si occupano solo della parte amministrativa comunque molto importante.Sono infatti anche operative in officina: mia figlia per esempio è leader nella carrozzeria che il padre Piero ha fondato. Dopo 20 anni di esperienza con noi oggi Barbara non solo gestisce l’azienda ma è anche operativa in officina e si sta specializzando nella verniciatura.
Sono orgogliosa di aver fondata la prima rete nazionale di carrozzieri sul know how dei colleghi francesi: AXIAL ITALIA. Oggi si chiama InReteCar con il presidente Fernando Miliucci Carrozziere a Sezze Latina- Con Inretecar e Scuola Bottega c’è una partnership perché da sempre la formazione delle nuove generazioni è al centro della’attenzione dei nostri associati, e questo è il motivo della nostra presenza in Autopromotec.
Il punto sui giovani oggi: riusciremo davvero a fare integrazione in Italia, con tante culture così diverse dalla nostra con cui dovremo sempre più confrontarci o adeguarci?
Sicuramente si ma ci vuole tempo perché il cambio culturale non è veloce come il cambiamento del mercato. A scuola cerchiamo di trasmettere a questi giovani la passione per un’occupuzione, dando loro la sicurezza che dopo 3 o 4 anni potranno sicuramente essere inseriti nel mercato del lavoro. I tecnici di laboratorio che sono carrozzieri/meccanici in pensione sanno trasmettere competenze e soprattutto passione per questa professione. Ci sforziamo ogni giorno per trasmettere loro certezze per il loro futuro e speranze affinché possano crescere come individui, come persone, come cittadini di una nuova era.
Con tante attività culturali e sociali che la vedono in prima linea, riesce anche ad avere un po’ di tempo libero per se stessa e la famiglia?
Non mi sono mai considerata schiava del tempo, riesco a gestirlo molto bene. Da anni non dico più la frase: “mi spiace non ho tempo” perché ho la libertà di scegliere le mie priorità e ho la fortuna di fare tutto ciò che mi piace. Tra queste numerose attività c’è sicuramente spazio per la mia famiglia, tre figli e tre nipotine splendide. Purtroppo pesa molto la mancanza di mio marito Piero ma lo sentiamo tra noi quando ci riuniamo, Barbara, però, lo sente presente anche quando è in carrozzeria.
Quale il sogno nel cassetto ancora da realizzare? Forse quello di diplomare anche una “signora” carrozziera, cioè un’imprenditrice con i fiocchi?
Non è più nel cassetto, perché questo sogno si è realizzato con mia figlia Barbara! Un sogno resta, però, ed è quello di raggiungere la parità di genere in ogni settore perché le donne possono fare qualsiasi lavoro ma vanno valorizzate ed è statisticamente provato che le donne che lavorano fanno anche più figli. Siamo in pieno inverno demografico e prima di allineare questo dato purtroppo dovranno trascorrere almeno 15/20 anni.
Pensate che se tutte le donne in età lavorativa fossero nel mercato del lavoro il PIL di questo nostro Paese aumenterebbe del 10 % e allora cosa aspettiamo? Con l’Assessore Istruzione Formazione Lavoro di Regione Lombardia, Simona Tironi si stanno portando avanti numerose misure tra cui finanziamenti sulla Certificazione della parità di genere per le PMI, Lombardia per le donne, formare per assumere. La nostra regione è un modello da imitare.