Donne d’Impresa, Sandra Miotto spiega l’importanza della armocromia nei colloqui di lavoro

di Marco Benedetto
Pubblicato il 10 Marzo 2024 - 19:40
Donne d’Impresa, Sandra Miotto - Psychometrics S.r.l. spiega quanto sia importante la armocromia nei colloqui di lavoro e nei rapporti professionali

Sandra Miotto

Donne d’Impresa: Sandra Miotto – Psychometrics S.r.l.: importanza della armocromia nei colloqui di lavoro.

Il suo curriculum è molto ricco è difficile da sintetizzare: le sue aziende, compresa l’ultima, un Ente di Formazione particolarmente innovativo, hanno sempre mirato a supportare dipendenti e imprese ponendo, al centro dell’azione, l’armonizzazione tra crescita personale, lavoro, profitto aziendale e valorizzazione delle reti territoriali. Sandra Miotto possiede dunque una lunga esperienza in gestione aziendale, marketing, comunicazione d’impresa e gestione delle relazioni.

Nata a Venezia, Sandra Miotto si è sposata a 16 anni e ha due figli: Angela, avvocato civilista, e Stefano, esperto in nuove tecnologie e politiche di Internet.

Il suo interesse principale è sempre stato quello di promuovere l’innovazione sostenibile, il benessere aziendale e il miglioramento della produttività, ritenendo equità retributiva e di genere elementi imprescindibili su cui investire.

Come Consigliera di Parità della Regione Veneto ha gestito relazioni con 2000 imprese con più di 100 dipendenti. Appassionata di viaggi, Sandra Miotto ha viaggiato spesso tra Europa, Africa, Centro America ed Estremo Oriente dove ha creato reti di collaborazione tra imprenditrici di varie culture e nazionalità.

Ha contribuito a sostenere donne che grazie alla partecipazione ad iniziative culturali e formative hanno conquistato un’indipendenza occupazionale e retributiva. Ricorda con orgoglio che grazie alla forza delle 15000 Associate che partecipavano alle iniziative civiche e culturali da Lei promosse negli anni ’90, è riuscita, prima tra gli enti formativi italiani, ad accedere ai finanziamenti di Bruxelles destinati esclusivamente alle donne.

Negli anni, Sandra Miotto ha partecipato attivamente ad AIDDA e ha contribuito con entusiasmo alle iniziative delle FCEM (Femmes Chefs d’Entreprises Mondiales), un’organizzazione che considera tra le più interessanti per le imprese femminili a livello mondiale.

Oggi, forte delle sue numerose esperienze nel campo internazionale, cosa c’è ancora da fare per valorizzare le nostre imprese italiane

C’è ancora moltissimo da fare in particolare per sostenere e far crescere le aziende a conduzione femminile. Tuttavia, esistono iniziative pubbliche e private, spesso non sufficientemente promosse, volte a colmare il divario di genere nei diversi settori produttivi. Tra queste:

La Certificazione di Genere, da poco approvata, è un riconoscimento che le imprese possono ottenere per dimostrare l’adozione di politiche di parità di genere. Su base volontaria, valuta le aziende su vari aspetti come la cultura aziendale, la governance, i processi, le risorse umane, le opportunità di crescita e l’inclusione delle donne, nonché l’equità retributiva e la conciliazione vita-lavoro.

Gli incentivi governativi messi a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy che propone diverse misure per sostenere le imprese, come bonus, agevolazioni fiscali e contributi per infrastrutture, che possono aiutare le aziende a crescere e a rimanere competitive3. Inoltre, tali incentivi, risultano strategici per supportare le nuove startup femminili attive in settori ad alto valore aggiunto come intelligenza artificiale, edutech, food-tech, turismo sostenibile e fintech.

Internazionalizzazione: Sviluppare progetti che facilitino l’accesso delle imprese italiane ai mercati esteri, promuovendo così la cultura e la creatività italiana a livello globale. Queste azioni, se ben sfruttate e canalizzate, potrebbero contribuire a valorizzare le imprese italiane, sostenendo la loro crescita.

Quale l’esperienza più appagante per lei dal punto di vista lavorativo?

Non vi è un’esperienza “più appagante” di altre tra le varie attività che ho svolto.
Ritengo che ogni sforzo che abbia portato all’inserimento o alla crescita in azienda di quanti hanno partecipato alle iniziative formative, ha rappresentato per me un momento di grande soddisfazione. Mi capita spesso di incontrare persone che hanno raggiunto ottimi livelli di carriera e non posso negare la sensazione d’orgoglio che questo mi determina.

Una nota di colore “appagante” riguarda proprio i colori. Infatti tanto nei colloqui di lavoro quanto nelle relazioni commerciali, si sottovaluta quanto sia importante la forma estetica con cui ci si presenta. L’armocromia, ovvero la scienza che si occupa della scelta dei colori più adatti a una persona in base al tono della pelle, al colore dei capelli e degli occhi, per valorizzare la propria immagine, è tutt’altro che secondaria. Per questa ragione in ogni iniziativa formativa inserisco un modulo, accolto sempre con entusiasmo, specifico sul tema.

Sposata a 16 anni … lo rifarebbe? 

La decisione di sposarsi a 16 anni ha portato a esperienze di vita arricchenti e a lezioni preziose che hanno contribuito alla persona che sono oggi.
Tuttavia, scelte troppo anticipate non ti consentono di vivere una parte di spensierata adolescenza e maturi molto più rapidamente.


Lei che si è occupata tanto di “parità di genere”, e di “pari opportunità” oggi cosa ci può dire? A che punto siamo in Italia e nel mondo?

La parità di genere e le pari opportunità sono finalmente temi centrali oggi in Italia. Secondo dati del 2023, l’Italia è scesa dal 63° al 79° posto su 146 paesi per quanto riguarda la parità di genere, con particolari difficoltà nella partecipazione e rappresentanza politica delle donne.

Tuttavia, si è registrato un leggero miglioramento nella partecipazione e nelle opportunità economiche (fonte Università di Padova – Giugno 2023). Questi dati sottolineano la necessità di azioni collettive, coordinate e coraggiose per aumentare la partecipazione economica delle donne e raggiungere la parità di genere nelle posizioni di leadership.