Draghi presto presidente della Bce: l’Europa lo sceglie all’unanimità

Pubblicato il 17 Maggio 2011 - 00:57 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – Mario Draghi è ormai ufficialmente il “quasi presidente” della Banca Centrale Europea. L’investitura è arrivata dai ministri della zona euro che hanno infatti designato all’unanimità il governatore di Bankitalia e presidente del Financial stability board alla successione di Jean Claude Trichet.

”E’ il degno successore di Trichet”, ha sottolineato Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo. Sul suo tavolo, nei giorni scorsi, non è arrivato nessun altro nome oltre a quello del candidato italiano. La suspense, però, è durata fino all’ultimo.

La situazione critica venutasi a creare ai vertici dell’Fmi – dopo il fulmine a ciel sereno dell’arresto del direttore generale dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn – ha alimentato molti rumor, tra cui quello di una possibile candidatura di Draghi alla guida dell’Fmi. Una vecchia idea che fino a qualche tempo fa girava soprattutto a Berlino, prima che la cancelliera Angela Merkel esprimesse il suo appoggio a Draghi per la Bce.

Bankitalia ha comunque voluto mettere subito a tacere le voci: il governatore ”non è assolutamente interessato” a prendere il posto di direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ha assicurato una portavoce di Palazzo Kock.

Ora, la designazione formale avverrà nella riunione di stamattina dell’Ecofin, da parte di tutti e 27 i ministri finanziari della Ue. Poi ci sarà poco più di un mese prima del via libera definitivo da parte dei capi di Stato e di governo della Ue, che si riuniranno a Bruxelles il prossimo 24 giugno.

Prima di quella data il presidente designato dovrà sottoporsi all’esame del Parlamento europeo, sia rispondendo a una serie di domande scritte degli eurodeputati, sia presentandosi in audizione davanti alla commissione affari economici e monetari. L’insediamento sulla poltrona più alta dell’Eurotower, a Francoforte, è previsto quindi per il prossimo primo novembre.

Anche se nelle ultime settimane erano girate voci su un possibile anticipo del passaggio di testimone tra Trichet e il nuovo numero uno della Bce, con la motivazione di accorciare i tempi della transizione in un periodo di crisi come quella attuale. Ma Juncker è sembrato smentire: ”Non se ne è parlato. Credo che Trichet rimarrà al suo posto fino alla fine del mandato”.

All’arrivo di Draghi è legata la permanenza nel board della Bce di un altro italiano, Lorenzo Bini Smaghi. La consuetudine vuole che nel Comitato esecutivo della banca centrale non ci siano due o più membri della stessa nazionalità.

Bini Smaghi – il cui nome compare anche nella rosa di nomi dei possibili successori di Draghi alla Banca d’Italia – per il momento ha ribadito come il suo mandato ”scade nel 2013. E ho in programma di continuare”, ha aggiunto.

La ministra delle finanze francese, Christine Lagarde, lo ha però invitato a ”lasciare elegantemente il posto”: ”Al vertice italo-francese tra Sarkozy e Berlusconi – ha ricordato – era stato evocato il punto sulla partecipazione francese al board della Bce, possibilmente al posto di un italiano, perché non è per niente logico avere due membri della stessa nazionalità. E’ logico – ha aggiunto Lagarde – che uno dei due, evidentemente non il presidente appena designato, lasci”.