La crisi dell’edilizia si abbatte sul Lazio: ventidue nuovi disoccupati al giorno

Pubblicato il 6 Luglio 2010 - 14:06 OLTRE 6 MESI FA

Ogni giorno, nel Lazio, ventidue operai edili perdono il lavoro, tre imprese chiudono, e si prevede che entro un anno altri 6mila operai diventeranno disoccupati.

E’ l’allarme lanciato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che questa mattina, durante il convegno ‘Le costruzioni e la crisi nel Lazio’, hanno presentato dei dati sul settore edilizio.

In un anno sono quasi mille le imprese che hanno cessato la loro attività, ogni mese le ore lavorate dalle maestranze del Lazio diminuiscono del 9,1 per cento, il calo degli investimenti nel 2009 è stato del 10 per cento  rispetto al 2008 mentre, per il 2010 si prospetta un ulteriore peggioramento, ricorda la ricerca che fotografa la crisi del settore delle costruzioni del Lazio.

In calo anche le abitazioni costruite nel 2009, diminuite del 17,5 per cento rispetto all’anno precedente. Nel primo trimestre di quest’anno c’è stato poi un ulteriore crollo del 16,8 per cento. Diminuisce la presenza straniera, con 91 imprese attive su Roma che hanno cessato di lavorare tra ottobre 2009 e marzo 2010 portando ad un aumento della manovalanza irregolare e del caporalato.

I sindacati chiedono l’attuazione del piano casa, maggiori investimenti e risorse umane sulla bioedilizia, il superamento del ritardo dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione, trasparenza nelle gare d’appalto e lotta all’evasione fiscale visto che a Roma il 22,2 per cento degli operai lavora con contratto part-time.

Rivolta direttamente alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini è la richiesta delle parti sociali di impegnarsi per la costruzione di un coordinamento di tutti gli organismi di controllo sulla sicurezza nei cantieri e per l’assunzione di nuovi ispettori visto che, mettendo in rapporto il numero di opere con quello di ispettori, viene fuori come un cantiere puo’ essere controllato una sola volta in 30 anni.