Fiat, ora anche la Cisl critica Marchionne

Pubblicato il 1 Settembre 2011 - 23:06 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – “Marchionne sembra vittima della stessa sindrome del governo: il giorno dopo sconfessa ciò che decide il giorno prima”. A dirlo non è la Fiom, ma il segretario nazionale della Fim Cisl, Bruno Vitali.

Il numero uno dei metalmeccanici Cisl ha criticato l’ipotesi sempre più concreta che Mirafiori veda sfumare la produzione dei Suv a marchio Jeep ed Alfa Romeo, sostituiti da una citycar: “Sorge un problema di credibilità dei vertici del lingotto con l’eventuale spostamento della produzione dei Suv in America”.

“Il 23 dicembre scorso, ha detto il segretario dei metalmeccanici della Cisl, abbiamo firmato con la Fiat un accordo preciso, approvato dalla maggioranza dei lavoratori di Mirafiori che prevedeva la costruzione del Suv a Torino. A questo punto si porrebbe il problema dell’affidabilità dei vertici del Lingotto”.

Vitali contesta anche i motivi addotti da Fiat: “Secondo alcune indiscrezioni, l’indecisione Fiat sarebbe dovuta al cambio sfavorevole euro-dollaro, ma il discorso non regge. Oggi siamo sugli stessi livelli di cambio di quando firmammo l’accordo. E anche allora era chiaro che il principale mercato di sbocco per le produzioni di Mirafiori sarebbe stato quello del nord America”.

“Forse Fiat teme che la perdurante crisi economica freni le vendite, ma ciò non è sufficiente né giustifica un cambio delle carte in tavola. Se così fosse dovremmo concludere che Marchionne è vittima della stessa sindrome del governo che sconfessa il giorno dopo ciò che decide il giorno prima”. I sindacati hanno chiesto un incontro urgente ai vertici del Lingotto per avere chiarimenti sul futuro di Mirafiori e sulle voci di questi giorni.