Finmeccanica assume 1500 giovani. Ma su Ansaldo tace

Pubblicato il 12 Luglio 2013 - 11:19 OLTRE 6 MESI FA
Finmeccanica assume 1500 giovani. Ma su Ansaldo tace

Finmeccanica assume 1500 giovani. Ma su Ansaldo tace

GENOVA – Finmeccanica assume 1500 giovani. Ma su Ansaldo tace.

Finmeccanica non se ne va dalla Liguria, ma sulla cessione paventata di Ansaldo Energia e Sts il riserbo dell’ad Alessandro Pansa lascia più di una perplessità, soprattutto dal fronte sindacale. La notizia, davvero controcorrente nell’attuale congiuntura, è che Finmeccanica assume, a breve, 1500 giovani.

Millecinquecento assunzioni nel biennio 2013-2014 a favore di giovani di età inferiore ai 30 anni. Finmeccanica punta sulla ‘linea verde’ e dalla fine di luglio avvia una campagna per rinfoltire gli organici con nuovo personale. Ad annunciarlo è stato lo stesso amministratore delegato, Alessandro Pansa, aprendo i lavori del convegno ‘Finmeccanica, lavoro, industria, ricerca, per il futuro della Liguria’ a Genova. Davanti ai ‘suoi’ manager (Ansaldo Sts, Ansaldo energia, Oto Melara, Selex Es) e al ‘padrone di casa’ (il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando), Pansa ha messo le mani avanti: ”Il nostro impegno e’ rivolto a tre obiettivi, ovvero salvaguardare gli asset produttivi, tutelare il patrimonio tecnologico, sviluppare l’occupazione qualificata”.

Sulle voci di possibili cessioni l’ad ha scansato ‘diplomaticamente’ l’ostacolo replicando che Finmeccanica “non abbandonerà mai al proprio destino i settori in cui opera senza aver costruito un progetto industriale” “non compie operazioni per ragioni finanziarie, ma vuole il futuro industriale delle sue aziende”, e “non se ne va dalla Liguria”.

Il futuro? “Nei prossimi anni, sperabilmente in accordo con i sindacati, si dovrà compiere un grande processo di trasformazione ed è fondamentale trovare le soluzioni migliori”. Leggasi: occorre definire gli ambiti produttivi, i livelli occupazionali e i piani industriali di ciascuna azienda. E magari trovare nuove partner. Rilancia Pansa: ”Dobbiamo compiere scelte rilevanti, l’opzione migliore e’ quella dell’investimento per mantenere la leadership della tecnologie, un vantaggio di cui siamo ancora dotati. Occorrera’ scegliere dove investire, dove mantenere la presenza e avere un ruolo di leadership”.

L’intervento dell’ad e’ piaciuto a Burlando (”E’ coraggioso e molto onesto, ha lasciato una pagina da scrivere. Sulle aziende liguri non è stata ancora scritta la parola fine. Non so se c’é ancora il cartello vendesi ma non c’è la parola fine”), ma non ai sindacati, già innervositi dopo che il manager in avvio di convegno ha chiesto che venisse tolto dal palco uno striscione delle Rsu Ansaldo.

Il piu’ ‘duro’ e’ stato Antonio Apa, segretario della Uilm Liguria: ”Le perdite Finmeccanica non derivano dalla crisi di mercato ma dalle scelte sbagliate del gruppo dirigente. Se Finmeccanica decidesse di chiudere una delle sue aziende a Genova siamo pronti a portare tutta la citta’ in piazza”. Per Antonio Caminito, segretario regionale della Fiom, ”ora bisogna mutare il piano industriale Finmeccanica, è fallimentare; le aziende concorrenti inoltre non hanno il ‘cartello vendesi’ che gira ogni mese, hanno dei piani industriali a 12 anni”. In sala gli operai e i pensionati non hanno dubbi su tagli e riduzioni: ”Noi abbiamo gia’ dato”.