FIRENZE – I lavoratori Guess di Firenze fanno appello a Belen Rodriguez, testimonial del brand, perché aiuti a rendere pubblica la loro preoccupazione: l’azienda ha infatti deciso di delocalizzare a Lugano, in Svizzera, l’intero comparto stile e prodotto. Ma la showgirl non ha mai risposto all’appello. Alla fine lo sciopero è stato sospeso dopo aver ottenuto un impegno da parte dell’azienda. Ma hanno fatto tutto da soli, senza solidale intercessione della testimonial.
Dopo aver inviato una lettera aperta all’amministratore delegato di Guess, Victor Herrero, per sensibilizzarlo sulla questione, i lavoratori hanno ottenuto un incontro all’unità di crisi della Città metropolitana. L’azienda ha dunque accettato l’impegno a invitare un rappresentante di Guess Europe, affinché la rappresentanza sindacale gli avanzi le richieste di far cessare gli approcci individuali nei confronti dei lavoratori, e di mantenere la sede di Firenze, con i suoi addetti, come filiale distaccata della stessa Guess Europe, con quartier generale in Svizzera.
L’incontro, secondo quanto emerso, dovrebbe tenersi nei prossimi giorni: rimane tuttavia confermato lo sciopero, con manifestazione, indetto per il 30 marzo. “Abbiamo visto degli spiragli, le istituzioni ci hanno saputo sostenere”, ha commentato Alessandro Picchioni (Filctem-Cgil), all’uscita dalla riunione tenutasi a Palazzo Medici Riccardi, mentre fuori lavoratori e lavoratrici tenevano un presidio. “Abbiamo ribadito come Comune e Città metropolitana che siamo contrari al ridimensionamento della sede fiorentina di Guess”, ha dichiarato l’assessore al lavoro Federico Gianassi, il quale ha annunciato che il caso verrà segnalato al Governo.
Ma Belen ha risposto? “No, ancora no – fanno sapere i sindacati – Nessuno le sta chiedendo di rinunciare alla sua immagine in Guess, al suo lavoro, anzi ben venga. Però magari una sua voce, un supporto, nonostante sia stata sollecitata da tanti fan, ci avrebbe fatto piacere”.