Fisco. GdF chiede l’amicizia su Facebook per stanare gli evasori

Fisco. GdF chiede l'amicizia su Facebook per stanare gli evasori
Fisco. GdF chiede l’amicizia su Facebook per stanare gli evasori

ROMA – Fisco. GdF chiede l’amicizia su Facebook per stanare gli evasori. Il Fisco a caccia di evasori controllerà anche i profili social e compulserà i siti di sharing economy (per esempio Airbnb). Il Fisco insomma chiederà l’amicizia su Facebook per stanare i nemici furbetti che occultano le ricchezze e non pagano le tasse. Lo ha ribadito il comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi durante un’audizione presso la commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.

Toschi ha chiarito che una task force sarà impegnata in un “sistematico, strutturato e permanente monitoraggio della rete, con l’obiettivo di individuare tracce di fenomeni di illegalità economico-finanziaria commessa sfruttando il web”.

Una nuova modalità di indagine che ha già portato i primi risultati, come per esempio l’operazione «Venice Journey», condotta dal Comando provinciale della laguna. A finire sotto la lente sono stati i gestori di oltre 100 appartamenti a scopi turistici, totalmente sconosciuti all’erario e alla banca dati municipale sull’imposta di soggiorno, con il recupero a tassazione di 2 milioni di euro ai fini delle imposte sui redditi e di 200 mila euro di Iva evasa. (Valerio Stroppa, Italia Oggi)

Il linguaggio burocratico non nasconde la sostanza: nel mirino del Fisco entreranno anche Facebook, Twitter, Instagram ecc…, insieme a tutti i canali di informazione come siti e giornali. Significa che gli 007 dell’Agenzia delle Entrate confronteranno le dichiarazioni dei redditi con la foto dell’ultimo bolide postato con orgoglio su Facebook, della vacanza nel resort di lusso, per chieder magari poi conto delle risorse finanziarie con cui sono stati pagati.

 

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