G 20 Pittsburg: europei divisi al vertice sulla Tobin tax, sarà un altro flop

Pubblicato il 18 Settembre 2009 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA

L’idea di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, sul modello della proposta battezzata a suo tempo ‘Tobin tax’, «non è parte del linguaggio condiviso» tra i leader europei. Lo ha detto il premier svedese e presidente di turno della Ue Fredrik Reinfeldt, al termine del Vertice Ue, indicando così che sulla questione non c’è una posizione comune dei 27. «Ci sono state molte cose menzionate durante il nostro meeting ed una è stata questa, ma non fa parte del linguaggio condiviso», ha precisato il presidente Ue.

L’impressione data da Reinfeldt è un po’ lontana dall’ottimismo unanimistico manifestato dal primo ministro italiano Silvio Berlusconi.

Fredrik Reinfeldt

Fredrik Reinfeldt

L’idea di introdurre una tassa sulle transizioni finanziarie, sul modello della proposta battezzata a suo tempo “Tobin tax”, riprende quota. Evocato negli ultimi giorni in più sedi, il tema è emerso in occasione del vertice straordinario Ue dedicato alla preparazione del G20 che si terrà a fine mese a Pittsburg per creare un nuovo “ordine” finanziario dopo la crisi che ha colpito i mercati e l’economia reale.

Quella di introdurre a livello internazionale una tassa sulle transazioni finanziarie sarebbe un’idea «sensata», ha detto  il cancelliere tedesco Angela Merkel. E il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, in un’intervista a ‘Les Eco’, l’ha sostenuto a spada tratta affermando di avere lappoggio pieno del presidente Nicolas Sarkozy. Una tale misure, secondo Kouchner, avrebbe un effetto ‘moralizzatore’ sui mercati e consentirebbe di raccogliere le risorse finanziarie necessarie – si parla di 20 miliardi di euro – per affrontare efficacemente il problema della fame nel mondo.

Il dibattito però non sembra ancora maturo per approdare a sedi decisionali. Merkel ha suggerito la possibilità, in caso di consenso tra i 27, di presentare l’idea al G20. Ma secondo il presidente di turno dell’Ue, lo svedese Fredrik Reinfeldt, invece, «non è questa la soluzione». Meglio insistere sui bonus, la trasparenza e la vigilanza.

A dimostrazione che qualcosa si muove, però, sono arrivate le anche le prese di posizione favorevoli del presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso (a condizione che sia una misura adottata a livello mondiale) e del premier austriaco Werner Faymann.

L’idea di introdurre una tassa sulle transazioni – limitatamente ai mercati dei cambi – venne lanciata dal premio Nobel per l’economia James Tobin nel 1971.