Generali, Ben Ammar: “Geronzi capro espiatorio per salvare Bollorè”

ROMA – “L’ex presidente delle Generali, Cesare Geronzi, è stato la vittima sacrificale per salvare il consigliere francese Vincent Bollorè”. E’ quanto spiega in un’intervista a L’Espresso il consigliere di Mediobanca, Tarak Ben Ammar, parlando del “ribaltone” in Generali di cui era stato avvisato “già dalla sera prima”, ma di cui non aveva parlato al suo amico Silvio Berlusconi, a testimonianza del fatto che “in sette anni non ho mai parlato con lui di quello che si decide in Mediobanca o in Telecom”.

“Si trattava di sacrificare Geronzi e salvare Bollorè. Nagel – ha sottolineato Ben Ammar – non poteva andare contro lo schieramento che si era formato dopo che si era rotto il rapporto di fiducia con il presidente. E Nagel ha protetto Bollorè”.

Geronzi “è stato come il capro espiatorio biblico: sacrificato per il superiore interesse delle Generali”. Parlando poi del ruolo dal patron di Tod’s, Diego Della Valle, e delle sue dichiarazioni sull’opportunità che Generali esca da Rcs, “penso che Diego dovrebbe comprarsi il Corriere della Sera. Sarebbe un elemento di chiarezza. Il problema adesso non e’ l’intervento di Tizio o Caio che forse non si azzardano nemmeno a chiamare il giornalista o il direttore per esercitare una pressione. Ma con tanti soggetti nell’azionariato, c’è un’influenza indiretta e fastidiosa. Non si capisce bene quale sia la linea del giornale”.

Parlando di piazzetta Cuccia, Ben Ammar ha messo in evidenza come “in Mediobanca c’è un equilibrio molto sano. Non ci sono guerre. Certo non tutti la pensiamo allo stesso modo”.

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