Banche europee e stress test EBA

Pubblicato il 16 Luglio 2011 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA

Francoforte. Su novantuno degli istituti europei sottoposti allo stress-test dell’EBA, l’Authority UE per le banche (European Banking Authority), otto sono le banche che non lo hanno superato e appartengono a questi paesi: Grecia, Austria, Spagna. Le cinque italiane lo hanno superato e, in prima fila, le tredici banche tedesche: la Deutsche Bank, la Commerzbank, la Hypo Real Estate (HRE), la DZ Bank (Banca Centrale Cooperativa in Germania, escluse Renania e Westfalia e Istituto Centrale del Settore Cooperativo e del Gruppo Bancario –Assicurativo), la WGZ Bank (Banca Centrale Cooperativa in Renania e Westfalia), l’Istituto Centrale delle Casse di Risparmio (Deka Bank ) e sette banche statali.

Come riporta il giornale tedesco Bild, lo hanno comunicato venerdì sera da Francoforte la Bundesbank e la BaFin, l’Agenzia Federale per la Sorveglianza dei Servizi Finaziari, equivalente tedesco della CONSOB.

Una banca tedesca, la Hessen-Thüringen (Helaba), che già mercoledì scorso aveva dichiarato di disporre di capitale sufficiente anche nel più acuto scenario di crisi dello stress-test, per protesta contro il cambiamento delle regole effettuato poco prima del test, avrebbe ritirato all’ultimo momento la propria partecipazione allo prova e avrebbe pubblicato da sé i propri dati che però non sarebbero stati presi in considerazione dagli osservatori.

Le banche italiane che hanno superato il test dell’EBA sono cinque: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi e Banco Popolare.

Le banche europee che hanno fallito lo stress test sono otto: a questi Istituti, le greche Atebank ed Eurobank, l’austriaca Volksbanken e le spagnole Caja 3, Banco Pastor, Catalunya Caixa, Unnim e Cam, e alle loro autorità nazionali l’EBA richiederà un piano per colmare le principali insufficienze. “E’ imperativo- ha detto l’EBA -che le banche aumentino il capitale laddove ci sono falle”.

Secondo i risultati pubblicati dall’Authority Europea per le Banche, le otto banche che non hanno superato l’esame in caso di choc economico vedrebbero scendere il loro Core Tier 1 (indice della solidità patrimoniale, più ristretto rispetto al Tier 1 usato nei test del 2010) sotto il 5% e avrebbero bisogno di 2,5 miliardi di euro per riprendersi.

Le banche vicine alla soglia minima di resistenza sono sedici, fra queste il Banco Comercial Portugues, l’Espirito Santo Financial Group, la Nordbank e la Norddeutsche Landesbank. Sempre secondo l’EBA, infatti, queste banche, in caso di stress, vedrebbero il Core Tier 1 tra il 5% e il 6%.

Con il test, introdotto per la prima volta nel 2010, l’Europa vuole fare chiarezza sul buon funzionamento delle istituzioni finanziarie.

Secondo l’EBA, che ha eseguito il test in collaborazione con la Banca d’Italia, la Banca Centrale Europea (BCE), la Commissione Europea (CE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB) , le 91 banche esaminate attraverso lo stress-test di quest’anno rappresentano più del 65% del bilancio bancario europeo.

Lo stress-test determina se le banche hanno abbastanza capitale per tamponare un significativo peggioramento della situazione economica e per fare fronte ad un eventuale tilt dei mercati finanziari.