Germania. Bundesbank contro il piano Draghi salva-euro

Pubblicato il 26 Aprile 2013 - 13:43| Aggiornato il 17 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Germania. Bundesbank contro il piano Draghi salva-euro. Secondo il capo degli investimenti di Goldman Sachs, David Solomon (intervistato da La Stampa), la Bce ha messo in secondo piano il tema del debito, la questione del finanziamento a livello sovrano. Non che i mercati si siano improvvisamente e definitivamente stabilizzati, ma prevale un atteggiamento positivo rispetto al lungo termine grazie all’intervento di Mario Draghi e all’ombrello della Bce: è per questo che, anche in presenza di una crisi politica come quella italiana, lo spread dei titoli degli stati periferici europei va assottigliandosi nei confronti del bund tedesco.

Sotto traccia, però, la contrarietà della Germania al programma OMT di acquisto di titoli dei Paesi in difficoltà, è sempre la stessa. Uno scoop del quotidiano economico Handelsblatt rivela come ancora oggi la questione sia oggetto di discussione e di scrutinio legale. Tanto è vero che la Bundesbank ha fornito un parere legale alla Corte costituzionale tedesca che a giugno discuterà la liceità costituzionale dei provvedimenti Bce rispetto ai Trattati internazionali e alle leggi tedesche a tutela dei contribuenti.

Si tratta di un documento che non era stato diffuso prima che Handelsblatt lo mettesse in evidenza sul suo sito. Una fuga di notizie controllata, un modo informale per tenere vivo il dibattito e spiegare (soprattutto per ragioni elettorali) ai tedeschi come le maggiori istituzioni (governo, banca centrale) siano scettiche se non dichiaratamente ostili ai salvataggi europei. Il documento illustra le varie perplessità che Bundesbank ha rilevato nella gestione della Bce.

Intanto, forse obtorto collo ma per onestà intellettuale obbligata, la Bundesbank ha dovuto ammettere che l’arma atomica di Draghi, pur senza essere utilizzata, ha funzionato. Però i dubbi restano: sulla necessità del piano e sul suo effettivo impiego. La giustificazione del piano, si fa notare, è venuta sulla base di “elementi fortemente soggettivi”. La qualità dei titoli acquistati, poi, sarebbe un problema se l’Eurotower procedesse alla loro acquisizione: a rischio sarebbe il bilancio della Bce, ovvero, in ultima istanza, un carico supplementare sui contribuenti. Infine, il finanziamento diretto dei deficit pubblici viola i Trattati, c’è scritto nero su bianco nel parere legale, così come non è prerogativa di Draghi e dell’istituzione che guida dire se l’euro è o non è irreversibile.