Nella bozza del decreto fiscale non c’è l’Ici rivista alla Chiesa

ROMA – Nella bozza del decreto legge fiscale non c’è la norma sull’Ici/Imu alla Chiesa. Tutta la stampa, con grande enfasi, aveva annunciato l’accordo con cui il presidente del Consiglio Monti era riuscito a far chiarezza su quella clausola, “uso non esclusivamente commerciale”, che di fatto consentiva l’esenzione dal’imposta agli edifici religiosi, magari in virtù della presenza all’interno di una piccola cappella. Un calcolo approssimativo stimava in più di 500 milioni di recupero di gettito dalla sola estensione della tassa. Cosa è successo? Intanto il testo, una bozza, non è definitivo, bisognerà aspettare venerdì 24 febbraio per verificare.

Comunque, tra le attività estimative delle Agenzie del Territorio e del Tares, le dichiarazioni relative all’uso del suolo, prima o dopo i certificati ipotecari e catastali, di edifici religiosi non c’è traccia. E’ possibile che la norma, frutto di una trattativa tra alte sfere, sia stata stornata dalle competenze dei tecnici al ministero dell’Economia. Un ripensamento dell’ultima ora suonerebbe come una beffa, vista appunto il grande interesse suscitato presso l’opinione pubblica e le mezze promesse annunciate da Monti. A meno che le minacce di alcuni esponenti del Pdl (“Attento Monti”), più papisti del papa, non abbiano sortito l’imprevista retromarcia. Venerdì si vedrà.

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