Ior, sequestrati 23 milioni: indagati il presidente Gotti Tedeschi e il direttore Cipriani

Pubblicato il 21 Settembre 2010 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA

Ettore Gotti Tedeschi

Il nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza  ha sequestrato, in via preventiva, 23 milioni di euro dello Ior depositati su un conto del Credito Artigiano Spa.

Due alti responsabili della banca vaticana dalla Procura di Roma per omissioni legate alla violazione delle norme antiriciclaggio: uno è il presidente Ettore Gotti Tedeschi, l’altro è il direttore generale Paolo Cipriani.

E’ la prima volta in Italia che viene attuata una iniziativa del genere nei confronti dello Ior. A disporre il sequestro preventivo è stato il gip Maria Teresa Covatta che ha accolto le richieste del procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto Stefano Rocco Fava.

L’azione penale è partita sulla base di una segnalazione dell’Unità informazioni finanziarie (Uif), la quale, il 15 settembre scorso, aveva gia’ disposto la sospensione per cinque giorni, perché ritenute sospette, di due operazioni disposte dallo Ior sul conto aperto presso la sede romana del Credito Artigiano. Si tratta della movimentazione di 20 milioni destinati all’istituto di credito tedesco J.P. Morgan Frankfurt e di altri tre milioni destinati alla Banca del Fucino. Sul conto sono depositati complessivamente 28 milioni di euro.

Alla base delle presunte irregolarità la violazione dei commi 2 e 3 dell’articolo 55 del decreto legislativo 231 del 2007 che impongono alle banche di indicare le generalità dei soggetti per conto dei quali si eseguono operazioni finanziarie, nonché gli scopi e la natura delle operazioni stesse.

Il coinvolgimento dell’Istituto per le opere di religione nell’inchiesta della procura di Roma non è quindi legato a questioni di riciclaggio, ma ad una serie di omissioni connesse ai soggetti interessati dalle operazioni e le finalità delle stesse.

In una circolare del 9 settembre scorso Bankitalia fornisce agli istituti di credito indicazioni sui rapporti da tenere con lo Ior da considerare istituto di credito extracomunitario. Ciò impone per palazzo Koch obblighi di verifiche non semplificati ma rafforzati.

E’ anche per questo motivo che l’Unità informazioni finanziarie ha attivato i controlli che hanno portato al sequestro dei 23 milioni e all’iscrizione sul registro degli indagati anche del presidente della banca vaticana. Altre operazioni dello Ior presso la filiale romana di via della Conciliazione sono da tempo nel mirino degli inquirenti di piazzale Clodio.