“Italia a pezzi, occasione d’oro per gli investitori stranieri”. New York Times

Pubblicato il 12 Luglio 2013 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA
"Italia a pezzi, occasione d'oro per gli investitori stranieri". New York Times

“Italia a pezzi, occasione d’oro per gli investitori stranieri”. New York Times

ROMA – “Italia a pezzi, occasione d’oro per gli investitori stranieri”. New York Times, consigli per gli acquisti on line. “Perché l’Italia è un terreno fertile per chi fa affari”, rilancia una tesi non nuova: nonostante tutti i guai, la crisi, la burocrazia ecc… anzi proprio per tutto questo, investire oggi in Italia questo è il momento buono. Lo avranno pensato sicuramente i turchi di del gruppo Toksöz quando hanno acquistato la Pernigotti dal gruppo Averna (che si concentrerà solo sui liquori). Così come i francesi di Lvmh quando si sono assicurati il controllo di Loro Piana.

La tesi non è nuova perché ne aveva già parlato Quentin Webb di Reuters Breakingnews, è lui che, anche sulla scorta dell’esempio Loro Piana, consiglia gli investitori stranieri ad avere più coraggio: persuadete gli stagionati imprenditori italiani a sedersi intorno a un tavolo, dice Webb, perché si possono fare grandi affari. Le imprese italiane rappresentano un’eccellenza in settori cruciali come il lusso, l’hi-tech, dalla moda all’ingegneria: il “quadro è fosco” e presenta difficoltà oggettive, ma proprio in ragione di queste difficoltà i prezzi scendono.

Del resto, in Italia siamo i più lenti quanto a fusioni e acquisizioni: Nel 2013, fa notare Webb, gli accordi italiani hanno rappresentato appena lo 0,5% delle operazioni M&A transnazionali, circa la metà della media degli ultimi anni. In realtà, per un investitore “outsider” le condizioni italiane sono un’occasione da non perdere. Un’impresa a conduzione familiare, un po’ provinciale, fatalmente a corto di capitali non aspetta altro che un aiuto per espandersi, stare sul mercato internazionale ed affrancarsi dalla gramigna italiana.

L’unico vero problema è convincere i padroni italiani a mollare il controllo. Alcuni preferirebbero raccogliere fondi con una quotazione in Borsa, “se solo i mercati fossero abbastanza positivi”. Però, nel caso Loro Piana, i due fratelli hanno venduto a prezzo pieno, mantengono una quota di minoranza e le cariche in società.