Mps e Carige, nuovo tracollo Borsa: -7%. Non basta sì Bce

Mps e Carige, nuovo tracollo Borsa: -7%. Non basta sì Bce
Mps e Carige, nuovo tracollo Borsa: -7%. Non basta sì Bce

MILANO – Nuovo tracollo in Borsa per Mps e Carige: per entrambe le banche non è stato sufficiente il primo sì della Bce ai piani di rafforzamento del capitale per recuperare quota a Piazza Affari.

Monte Paschi Siena, tra una sospensione e l’altra nonostante lo stop della Consob alle vendite allo scoperto, ha aggiornato i nuovi minimi storici a quota 0,52 euro segnando un meno 8,14%. Stessa sorte per l’istituto genovese che ha lasciato il 7% a 0,059 euro.

Il tonfo, spiegano i tecnici, è legato soprattutto all’ondata di vendite che ha travolto tutti i mercati europei e, in particolare, i titoli bancari penalizzati dai timori per il crollo del rublo.

A questo si aggiungono i timori per la caduta del petrolio che pesa sui titoli del settore (Eni -3,49%). Da segnalare, inoltre che sul titolo Mps sono tornate a circolare in Borsa voci di un interesse di fondi targati Cina, senza però suscitare aspettative degli investitori che hanno preferito scommettere comunque al ribasso. Intanto, sia a Siena che a Genova, così come per molte altre banche quotate sul listino milanese, i consigli d’amministrazione sono in fase di convocazione per l’ultima riunione dell’anno.

Il board di Carige è convocato per il 16 dicembre, mentre quello di Mps giovedì o venerdì. Si tratterà di riunioni di routine che però si differenzieranno dalle altre proprio per il primo placet arrivato dal supervisory board della Bce ai rispettivi capital plan. Un aggiornamento, pertanto, sarà fornito ai consigli in attesa comunque dell’approvazione finale del Governing Council la cui decisione è prevista agli inizi del prossimo anno.

Intanto, a commentare in merito è stato il governatore Ignazio Visco in un’audizione alla Camera. Bankitalia, ha detto, “seguirà l’attuazione” dei piani di rafforzamento di queste due banche e “opererà per un’efficace e tempestiva adozione delle misure previste”. Visco ha poi ricordato che dagli stress test è emerso che le effettive esigenze di Mps e Carige “ammontano a 2,9 miliardi (lo 0,2% del prodotto interno lordo).

Le difficoltà di queste due banche – ha aggiunto – derivano in ampia misura da episodi di mala gestio che la Banca d’Italia ha contribuito a far emergere, in stretto accordo con l’autorità giudiziaria”. Come noto Mps ha proposto all’Eurotower un aumento di capitale fino a 2,5 miliardi di euro e cessioni per 220 milioni allo scopo colmare un deficit di 2,1 miliardi, il più consistente tra quelli delle banche europee.

Carige invece a fronte di un deficit di 813 milioni ricorrerà a un aumento di almeno 500 milioni, già garantito (come a Siena) da un consorzio di garanzia, e a cessioni di asset: dopo quella delle assicurazioni, già conclusa, si guarda al credito al consumo e, pur con qualche titubanza, alla Banca Cesare Ponti.

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