ROMA – Cresce in tutta Europa, causa crisi, il costo del lavoro. E cresce per un lieve ritocco delle buste paga che si combina con un rallentamento della crescita della produttività.
Dall’inizio della crisi, scrive l’Ocse, il costo del lavoro della zona euro è aumentato di circa il 10%, 3 punti percentuali in più rispetto alla media.
Se Germania e Italia sono i Paesi dove il lavoro continua a costare di più l’Ocse osserva come continui il riequilibrio di alcuni tra i paesi della zona euro: se l’aumento del costo del lavoro in Germania nel quarto trimestre del 2012 è stato dell’1,3%, la crescita è stata più bassa in Italia (+1,0%), Francia e Portogallo (+0,6%), ed è diminuito in Spagna (-3,1 %). Il caso spagnolo, però, è particolare: il calo del costo del lavoro è infatti dovuto a tagli salariali significativi in combinazione con l’aumento della produttività.