Paradisi fiscali. Le leggi della Svizzera incoraggiano “la finanza segreta”

Pubblicato il 2 Novembre 2009 - 21:01 OLTRE 6 MESI FA

bandieraLa Svizzera in quanto a trasparenza è una delle piazze finanziarie meno trasparenti al mondo. A fornire questo dato sono due organizzazioni non governative elvetiche che hanno elaborato il dato passando al setaccio tutte le legislazioni statali e regionali in materia di trasparenza; l’analisi è ancora più profonda rispetto a quella dell’Ocse sui paradisi fiscali.

La Rete Internazionale per la giustizia fiscale (Tax Justice Network), ha stilato questa speciale classifica sull’opacità finanziaria tenendo conto di una serie di parametri che hanno a che fare anche con la legislazione regionale: così se gli Stati Uniti sono considerati campioni quanto a trasparenza nel denunciare e sanzionare la violazione della normativa in materia fiscali, il Delaware è un’isola all’interno del nord America così come Gibilterra (46 posto della classifica) e il Principato di Monaco (60esimo in graduatoria) lo sono per il Vecchio continente.

E al primo posto della classifica dei perdenti in tema di trasparenza finanziaria c’è proprio il Delaware, il Lussemburgo vince la medaglia d’argento e la Svizzera quella di bronzo. Subito fuori dal podio, le isole Cayman si piazzano in quarta posizione, la “City” londinese in quinta, segue Irlanda, Bermuda, Singapore, Belgio e al decimo posto Hong Kong. L’Europa, malgrado le parole, ospita cinque aree di questa top ten (Lussemburgo, Svizzera, Londra, Irlanda, Belgio), con l’Austria al dodicesimo posto e Malta al ventunesimo.

Se si prendono in esame diversi criteri nel valutare la trasparenza di una legislazione, la Svizzera risulta opaca al 100% : questi criteri sono  il segreto bancario, la dipendenza dell’economia di un Paese o di una regione dai servizi finanziari, l’applicazione delle norme internazionali sulla pubblicità dei trust, una legislazione volta a denunciare i flussi finanziari illegali che quindi favoriscono l’evasione fiscale e le eventuali sanzioni previste al riguardo.

Per Olivier Longchamp, esperto di questioni finanziarie, ogni anno la piazza finanziaria elvetica impedisce ai paesi poveri di riscuotere 5,4 miliardi di franchi svizzeri sotto forma di tasse; inoltre, secondo la ricerca, ben 771 multinazionali estere hanno una loro sussidiaria nel Paese e pertanto questi colossi possono usufruire del favorevole regime fiscale elvetico.