PIAZZA AFFARI: RAFFICA DI SOSPENSIONI AL RIBASSO, IN CALO FUTURES WALL STREET

Pubblicato il 1 Ottobre 2008 - 01:37 OLTRE 6 MESI FA

Alta tensione a Piazza Affari, peggiore fra le principali Borse europee al giro di boa di metà seduta. A pesare sono soprattutto i titoli finanziari, che all’estero invece registrano notevoli guadagni. Il Mibtel segna -1,4% e l’S&P Mib -1,6%. Sul listino principale sospese per eccesso di ribasso Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Popolare. Le voci di possibili dimissioni dell’amministratore delegato di UniCredit Alessandro Profumo sono state smentite. Vendite molto pesanti anche su Ubi Banca (-5,5%), Mps (-3,7%), Bpm (-3,1%) e sugli assicurativi Fonsai (-3,2%) e Mediolanum (-3%). Molto male Fiat (-4,4%), sospesa questa mattina sul -5%, che soffre per la debolezza di tutto i comparto auto europeo, Impregilo (-4,1%), Parmalat (-3,4%) ed Espresso (-3,2%). Sul fronte acquisti da segnalare la buona giornata per Finmeccanica (+3%) seguita da Atlantia (+1,7%) e Stm (+1%). Sul generale vendite sostenute su Risanamento (-11,3%), Gemina (-7,9%), Tiscali (-7%) e Stefanel (-5,2%).

Le principali piazze finanziarie europee sono contrastate. Il Cac40 -0,3%) e il Dax (-0,4%) sono in passivo, mentre l’Ftse100 (+0,7%) è in rialzo. Molto male il settore auto (Stoxx-5%), in rialzo tecnologici (+1,1%), alimentare (+1%) e risorse di base (+1,8%). A Londra denaro sui bancari con Lloyds Tsb (+7,7%), Hbos (+7%) e Barclays (+6,2%) e sulle risorse di base con Xstrata (+6,1%) e Rio Tinto (+5,8%). In flessione, invece, Rbs (-2,9%). A Francoforte continua il rimbalzo per Hypo Re (+19,5%), Commerbank (+10,4%) e Deustche Postbank (+7,3%). Forti vendite sull’automotive con Daimler (-7,8%), che ha smentito voci su un possibile aumento di capitale, Bmw (-3,2%) e Volkswagen (-3%), ma anche a Parigi con Michelin (-5,5%), Renault (-4,2%) e Peugeot (-3,9%). In rally Dexia (+7,1%) che recupera posizioni dopo il salvataggio da parte dei governi del Benelux.

In calo, intanto, i futures sugli indici della Borsa di New York, dopo il rimbalzo dei listini che ha fatto registrare il maggior rialzo da sei anni all’indomani del peggior crollo di sempre. Il contratto sul Dow Jones cede lo 0,6% a 10.791,0 punti; quello sul Nasdaq-100 perde lo 0,9% a 1,590 punti e quello sullo S&P 500 è in ribasso dello 0,8% a 1.159,6 punti. A pesare sono i dubbi del mercato sulla reale efficacia del piano di salvataggio del governo Usa, che potrebbe non riuscire a evitare una recessione dell’economia, ma anche il rialzo dei prezzi petroliferi e l’attesa di una ulteriore contrazione dell’attività manifatturiera a settembre.

Sulle piazze europee, General Electric perde il 2,2% a 24,95 dollari; Wal-Mart è in calo dello 0,6% a 59,52 dollari. Male i finanziari, con Citigroup (-1,8% a 20,15 dollari) e Bank of America (-1,7% a 34,39 dollari), dopo le indiscrezioni secondo cui la Sec non avrebbe intenzione di considerare una moratoria riguardo alle più stringenti norme in materia contabile previste per le banche per una maggiore trasparenza su svalutazioni,esposizione al rischio e investimenti in prodotti complessi