ROMA – Pil, Padoan ammette: “Governo abbasserà previsioni di crescita”. “L’economia italiana sta crescendo non così velocemente come vorremmo. Le previsioni di crescita saranno riviste al ribasso anche nei dati che il Governo rilascerà ad ottobre”: in molti se lo aspettavano, oggi è giunta la dichiarazione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che, intervenendo a Milano all’Euromoney Conference, ha ammesso la contrazione dell’economia e l’esigenza di modificare al ribasso le previsioni precedenti del governo. Previsioni che modificano quindi la cornice contabile della prossima legge di stabilità.
“Tasse giù comunque”. A questo proposito, Padoan ha assicurato che, in ogni caso, “le tasse continueranno ad essere abbassate. Stiamo guardando ad altre voci di spesa su cui intervenire”. Anche se, aveva già anticipato, per un abbassamento delle aliquote Irpef se ne riparlerà nel 2018. Il sostegno all’esecutivo del ministro dell’Economia è pieno soprattutto quando indica nel Sì al referendum un fattore importante di crescita: “La riforma del Senato renderà più celere e efficace il processo legislativo oltre a ridurre i costi della politica. Votare sì, non solo riduce i costi ma semplifica la macchina pubblica”.
Banche italiane, crediti deteriorati: “Stime esagerate”. Sulle banche, in particolare sul problema che affligge quelle italiane con i crediti deteriorati (non performing loans, Npl), Padoan invita a guardare con moderato ottimismo il settore, che “si sta muovendo nella giusta direzione e la mia idea è che i numeri sugli Npl in Italia sono esagerati”, sottolineando come gli Npl siano “concentrati in un certo numero di banche”.
Padoan rileva inoltre che “ci vuole un po’ di tempo per tornare alla normalità, non lo dico io, lo dice anche la Bce”. “La situazione delle banche italiane è delicata”, ma “il settore bancario in Italia – spiega Padoan – si sta muovendo nella giusta direzione, non solo sugli Npl ma verso una configurazione più strutturale, che è anche l’obiettivo delle riforme che abbiamo messo in campo, come quella delle Popolari, delle Bcc e delle fondazioni”. Padoan rileva anche che “le misure di riforma stanno iniziando a dare frutti nella direzione di una nuova configurazione che porterà a banche più forti anche con operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni, ndr.) che in parte stiamo già vedendo”.