Popolare Vicenza nei guai: nessuno la vuole neanche in Borsa

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Maggio 2016 - 17:37 OLTRE 6 MESI FA
Popolare Vicenza nei guai: nessuno la vuole neanche in Borsa

Popolare Vicenza nei guai: nessuno la vuole neanche in Borsa

MILANO – Banca Popolare di Vicenza: nessuno la vuole, neppure la Borsa di Milano che non approva la quotazione dell’istituto di credito veneto dopo il flop della sottoscrizione all’aumento di capitale. “Non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato”, si legge in una nota di Piazza Affari.

La decisione di Borsa Italiana è stata assunta in seguito all’esame dei risultati dell’offerta. In particolare, la Popolare di Vicenza avrebbe avuto un unico soggetto, il Fondo Atlante, in possesso del 91,72% del capitale sociale; 10 investitori istituzionali col 5,07%, di cui il 4,97% verrebbe detenuto da un unico investitore, Mediobanca, indicato come non computabile ai fini del flottante e il residuo 0,1% dai restanti 9 investitori. Il pubblico indistinto avrebbe detenuto lo 0,36% e gli azionisti preesistenti verrebbero a detenere il 2,86% del capitale sociale post offerta globale.

Tutto questo perché i vecchi soci, in particolare i piccoli risparmiatori, non hanno seguito l’aumento, dopo aver visto il titolo crollare da quasi 40 euro di valore ai 0,10 centesimi della sottoscrizione per l’aumento.

Per effetto del no di Borsa Italiana, l’offerta dunque decade, Atlante si accollerà l’intero importo dell’operazione, ovvero 1,5 miliardi di euro, diventando azionista di controllo. Mentre agli attuali azionisti andrà circa lo 0,67% del capitale.

Quaestio Sgr conferma che il fondo  Atlante sottoscriverà l’intero aumento di capitale della Banca Popolare di Vicenza per un controvalore complessivo di 1,5 miliardi di euro, venendo a detenere una partecipazione del 99,33%.  Il Fondo Atlante, si legge in una nota, “intende sostenere la ristrutturazione, il rilancio e la valorizzazione della Banca, avendo come obiettivo prioritario l’interesse dei propri investitori”.

Lo stop di Borsa Italiana ha contribuito ad affossare ancora di più il comparto bancario a Piazza Affari: sospese Mps, Unicredit e Bpm peggiorano in genere le banche, con Banco Popolare che perde il 7% oltre il 6%. .