Rcs. Maxi acquisto dell’11% “senza nome” come il pacchetto del 7%

Pubblicato il 11 Luglio 2013 - 11:56 OLTRE 6 MESI FA
Rcs. Il mistero delle azioni "senza nome", pacchetto del 7%

Rcs. Il mistero delle azioni “senza nome”, pacchetto del 7%

MILANO – Rcs. Maxi acquisto dell’11% “senza nome” come il pacchetto del 7%. Al secondo giorno dell’asta per l’inoptato dell’aumento di capitale di Rcs sono stati collocati tutti i restanti titoli dell’operazione pari a circa 15 milioni di diritti equivalenti a circa 45 milioni di azioni e all’11% del capitale post-aumento. Un unico soggetto è l’acquirente. Della Valle e Fiat escludono loro coinvolgimenti.

Resta tuttavia il mistero del pacchetto del 6/7% “senza nome”: non si conosce ancora l’identità degli acquirenti dei diritti di opzione di venerdì scorso.

Diego Della Valle e Fiat si dicono estranei. Fiat lo ha ribadito alla Consob che si era mossa: “La quota è strategica, abbiamo operato con trasparenza”, con riferimento al blitz con cui ha raddoppiato la sua partecipazione, il 20,135% che conferirà integralmente al Patto di Sindacato Rcs.

Sul Sole 24 Ore dell’11 luglio, il mistero del pacchetto anonimo anticipa, prefigura una battaglia fra soci forti in cui una provvista supplementare di partecipazioni potrebbe diventare decisiva, elevando alla potenza il potere contrattuale di quelle azioni. Non si sa se il pacchetto sia stato spezzettato in piccole quote. Si sa che è stato depositato presso una fiduciaria di Mediobanca, Spafid. Questo conduce verso il Patto di Sindacato, visto che la fiduciaria custodisce le azioni di tutti gli altri aderenti al Patto. Spiega Carlo Festa sul Sole 24 ore:

Non è da escludere che si sia mossa qualche controparte vicina agli azionisti forti di Rcs, in modo da avere i pacchetti azionari come arma ulteriore da tirare fuori dal cappello nel caso di necessità.

Libero Quotidiano scommette invece su una vittoria Fiat per abbandono. Della Valle non si è mosso, l’asta dei diritti liberi ha ritirato appena l’1% delle opzioni relative alle azioni ordinarie. Nino Sunseri di Libero spiega così la resa d Della Valle e la possibile identità di chi detiene il pacchetto misterioso:

Della Valle non ha ragione di andare avanti ed Elkann non ha nulla temere. Tanto più che le eventuali iniziative di Mr Tod’s sono facilmente controllabili. Se anche comprasse tutte le opzioni disponibili non arriverebbe a superare la Fiat: i diritti, infatti sono pari all’11% del capitale postaumento di capitale. Ci sarebbero quindi i due contendenti, Della Valle ed Elkann, con quote equivalenti vicine al 20%. Con la differenza, però, che la Fiat può contare su una rete di alleanze che, complessivamente possiede la maggioranza assoluta. Fra l’altro gira con una certa insistenza la voce di un pacco misurabile fra il 5 e il 6% conservato alla Spafid, la fiduciaria di Mediobanca. Probabilmente si tratta di risorse da mettere in campo se dovesse servire.