Riscatto della laurea: paga papà, 4 anni sono 20mila euro Riscatto della laurea: paga papà, 4 anni sono 20mila euro

Riscatto della laurea: paga papà, 4 anni sono 20mila euro

Riscatto della laurea: paga papà, 4 anni sono 20mila euro
Riscatto della laurea: paga papà, 4 anni sono 20mila euro

ROMA – Riscatto della laurea: paga papà, 4 anni sono 20mila euro. Nella calura estiva l’ipotesi di un riscatto gratuito della laurea, per far sì che i “millennials” possano raggiungere la loro probabilmente striminzita pensione con qualche anno d’anticipo, riempie ormai da settimane le pagine dei giornali e le chiacchiere da ombrellone. Probabilmente non se ne farà nulla: gratis quando si parla di riforme suona quasi come un’offesa. Eppure, anche se pochi lo sanno, esiste già da quasi un decennio il riscatto low cost. Un riscatto introdotto dall’allora governo Prodi, quando ministro del lavoro era Cesare Damiano, pensato proprio per i più giovani – visto che è dedicato a chi è laureato ma non ancora ha trovato lavoro – e che se anche non è gratuito permette di risparmiare davvero molto se confrontato con i riscatti fatti durante la propria vita lavorativa.

Un esempio pratico lo fa Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera prendendo il profilo di una lavoratrice 40enne, impiegata già da un decennio, che per riscattare i suoi anni universitari ai fini pensionistici dovrebbe sborsare circa 60mila euro. Una somma che è un piccolo investimento e che lievita ogni anno che passa visto che viene calcolata sul reddito del lavoratore che vuole riprendersi gli anni dell’università. Dal 2008 però esiste il riscatto low cost: poco più di 20mila euro, detraibili dalle tasse e pagabili in comode rate senza interessi.

Sembra il claim per la vendita di un set di pentole o qualcosa di simile ma è la possibilità, da pochissimi conosciuta e da altrettanto pochi sfruttata, di riscattare la propria laurea ad un costo accessibile. Per accedere a questo percorso bisogna – ovviamente – essere laureati. Ma la cosa più importante è presentare la domanda di riscatto all’Inps prima di cominciare a lavorare. Questo perché se il neo dottore non ha ancora un lavoro, non ha nemmeno uno stipendio sul quale calcolare il riscatto dell’università. E allora la norma prevede che l’Inps usi in questo caso il cosiddetto reddito minimale, fissato per legge a 15.548 euro. Una somma relativamente bassa, che porta a un conto decisamente conveniente: riscattare quattro anni di laurea costa 20.500 euro. Molti meno dei 60 e passa mila euro che dovrà pagare la su citata donna di 40 anni. La somma inoltre può essere pagata in dieci anni senza interessi, con rate da 170 euro al mese. E, siccome il neo dottore non lavora, a versare i contributi possono essere anche i genitori in quello che Salvia definisce “una specie di solidarietà generazionale fatta in casa”. Ma c’è ancora un altro incentivo: i genitori possono scaricare dalle tasse i contributi versati, recuperando così nel tempo fino a 3.900 euro. A quel punto il conto reale sarà di soli 16.600 euro.

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