Salario minimo, la Ue stringe per la direttiva, in Italia parte il dibattito: Letta sì, Brunetta no, Visco ni

La Ue sta per raggiungere l'accordo per introdurre il salario minimo attraverso una direttiva (ogni Paese con il suo livello)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2022 - 19:06 OLTRE 6 MESI FA
salario minimo dibattito

Salario minimo, verso la direttiva Ue (Ansa)

Salario minimo, la Ue stringe per la direttiva. Introdurre il salario minimo in Italia, è partito il dibattito. Per il segretario del Pd Letta è una priorità (ma dovrà convincere i sindacati, gelosi della contrattazione). Lo dice anche perché incalzato dall’Unione Europa che proprio in queste ore sta per raggiungere l’accordo per una direttiva vincolante in merito.

Salario minimo, la Ue stringe per la direttiva

Ovvio, la questione si lega a quella più generale, e preoccupante, della difesa dei salari, minacciati e erosi da crisi e inflazione. 

In area governativa, il ministro Brunetta mostra onestà intellettuale nel dichiarare la sua assoluta  contrarietà all’introduzione del salario minimo (di fronte a certi stipendi non è facile sostenere questa posizione). 

“Il salario minimo per legge non va bene perché è contro la nostra storia culturale di relazioni industriali. Non buttiamo il bambino con l’acqua sporca e valorizziamo le nostre relazioni industriali. Il salario non può essere moderato ma deve corrispondere alla produttività”.

Più sfumato il contributo al dibattito del Governatore della Banca d’Italia Visco. In sintesi: dipende dal livello scelto, perché, se eccessivo, può diventare un fattore di ingessatura del mercato del lavoro. Per dire, la soglia minima di 9 euro l’ora proposta da Di Maio nel 2019 fu bocciata dall’Ocse perché troppo alta. Come Brunetta, per Visco il principio economico da non contraddire è il rapporto tra salari e produttività.

La Ue a un passo dall’accordo per introdurlo

L’Ue è a un passo dall’accordo politico sulla direttiva per il salario minimo. Il round decisivo di negoziati tra le istituzioni europee (Commissione, Parlamento e Consiglio Ue) prenderà il via lunedì sera alle 19 a Strasburgo, a margine della plenaria del Parlamento europeo.

Le probabilità di arrivare a un accordo nella notte tra lunedì e martedì, a quanto si apprende, sono molto alte. La direttiva, proposta dalla Commissione europea nel 2020, punta a istituire un quadro per fissare salari minimi adeguati ed equi rispettando le diverse impostazioni nazionali dei Ventisette e a rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva.

Visco (Banca d’Italia): “Positivo, ma senza automatismi”

“Il salario minimo ha vari effetti positivi – ha spiegato Visco – il rischio sta nel livello perché se è eccessivo può portare a non occupare persone che potrebbero invece voler lavorare al di sotto di quel livello e che hanno una produttività sostanzialmente in grado di non arrivare a quel livello lì, ma credo non sia una cosa così importante.

Quello che è importante è non legare al salario minimo automatismi che poi ci possono costare, per esempio un salario minimo che ha piena indicizzazione ai prezzi al consumo se diventa il modello di riferimento per tutti i salari, tutte le contrattazioni, incorpora direttamente quel meccanismo automatico. Bisogna aumentare la produttività, se cresce anche i salari crescono”.