Sciopero dei benzinai dal 15 al 17 settembre: la conferma dei sindacati

Pubblicato il 7 Settembre 2010 - 16:15 OLTRE 6 MESI FA

Confermato lo sciopero nazionale di tre giorni consecutivi, dal 15 al 17 settembre prossimi, dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti. La protesta, dicono le organizzazioni di categoria dei gestori Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, riguarda sia gli impianti di rete ordinaria, che le aree di servizio autostradali, raccordi e tangenziali cittadine. L’8 settembre intanto i rappresentanti delle strutture si riuniranno per una manifestazione nazionale unitaria convocata in mattinata a Roma, presso Piazza Montecitorio.

”Nessun tipo di confronto infatti hanno inteso riaprire nè il ministero dello sviluppo economico, ne’ l’industria petrolifera che, al contrario, insistono nell’assumere atteggiamenti ed iniziative volte a marginalizzare ed estromettere forzatamente dal mercato migliaia di piccole imprese nelle quali prestano la loro opera, al servizio della collettività, decine di migliaia di lavoratori” scrivono in una nota unitaria i sindacati confermando tuttavia per l’8 pomeriggio, l’incontro con il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, presso il ministero.

”Il tutto senza che i consumatori ne traggano il minimo vantaggio, come dimostra l’andamento dei prezzi dei carburanti” aggiungono Faib, Fegica e Figisc-Anisa i quali hanno chiesto nei giorni scorsi ”un intervento diretto della Presidenza del Consiglio ed in particolare del Sottosegretario di Stato, Gianni Letta, a sottolineare la drammaticità dello stato della vertenza e la complessita’ dei temi sollevati”.

”Nessuna risposta è però giunta ancora dalla presidenza del Consiglio – dice Martino Landi presidente di Faib – La convocazione di Saglia è certamente un atto di attenzione verso la categoria e, ci auguriamo, anche verso le ragioni che sono alla base della nostra vertenza. Accogliamo quindi volentieri l’invito del sottosegretario al quale ribadiremo le nostre ragioni, ma riteniamo che sul complesso delle questioni sollevate debba necessariamente esserci una sintesi al più alto livello governativo”.