Alta tensione in casa Unicredit tra Profumo e azionisti

Pubblicato il 16 Marzo 2010 - 09:17 OLTRE 6 MESI FA

Tensione alta e rischio rottura in casa Unicredit. Nel giorno in cui la banca deve approvare il bilancio e discutere sul progetto di banca unica (che trasformerebbe l’attuale holding Unicredit in una sola società) è scontro al vertice. Tra l’amministratore delegato Alessandro Profumo e alcuni dei principali soci.

Come anticipa Dagospia, lo scontro potrebbe produrre addirittura una rottura interna, anche se i maggiori azionisti sono cauti su questo fronte. E potrebbe portare alle dimissioni dello stesso Profumo. Per ora, comunque, si continua a discutere. Ma chi si oppone al progetto di “banca unica” e perché?

A contrapporsi alla figura carismatica di Profumo e al suo progetto sarebbero in particolare la Fondazione Cariverona e quella Carimonte, ma anche altri soci, in particolare quelli tedeschi e qualcuno dei privati. Lo stesso presidente di Unicredit, Dieter Rampl, che da tempo non appare più in sintonia con l’ad, si è fatto carico di esprimere i dubbi degli azionisti a Profumo.

A Profumo viene imputato prima di tutto di voler costruire una “one man company” tutta riferita alla sua figura. Cosa che non piace a molti soci. Ma c’è dell’altro. E’ proprio il passaggio da una holding ad una società unica che è poco digeribile per diversi azionisti. Con il passaggio di Unicredit ad una “banca unica”, infatti, scomparirebbero i presidi locali che Unicredit assicurava nelle città delle principali Fondazioni azioniste – Verona con la banca corporate, Torino con il private banking, Bologna con il retail – e si taglierebbero società e consigli. Questo significa meno assistenza e soprattutto meno soldi e posti di lavoro.

A facilitare il clima non contribuisce nemmeno il fatto che lo scorso anno Unicredit abbia distribuito il dividendo in azioni, e che anche quest’anno si appresti a distribuire una mini-cedola. Il tutto chiedendo ai soci oltre nove miliardi di risorse, tra aumento di capitale e prestito convertibile.