Top 10 Paesi più ricchi: l’Italia non c’è. Le famiglie perdono 2.100 mld

Pubblicato il 12 Ottobre 2012 - 15:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Italia è scomparsa dalla top ten dei paesi a più alto reddito pro capite. Complici la recessione e il deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, a schiodarci dalla decima posizione è stata la Svezia che ad oggi vanta una ricchezza di 237.297 dollari pro-capite. Nell’ultimo anno le famiglie italiane hanno perso l’equivalente di 2.100 miliardi di dollari.

La crisi sta colpendo la ricchezza delle famiglie in tutto il mondo: nei 12 mesi fra metà 2011 e metà 2012, le famiglie hanno perso il 5,2% scendendo a 233.000 miliardi di dollari. I più colpiti sono stati i paesi dell’Eurozona (-10,9 miliardi) e specialmente Italia e Spagna.

E’ quanto emerge dal rapporto annuale di Credit Suisse secondo cui la Cina, nei prossimi 5 anni, sorpasserà il Giappone sul podio piazzandosi al secondo posto delle nazioni più ricche dietro solo agli Stati Uniti e guiderà una generale ripresa della ricchezza mondiale delle famiglie.

La ricerca conferma che la recessione economica in molti paesi, combinata con le diffuse flessioni dei prezzi azionari e con l’andamento fiacco dei mercati immobiliari, ha prodotto le peggiori condizioni per la creazione di ricchezza dallo scoppio della crisi finanziaria.

Per Credit Suisse infatti nel 2017 ci saranno nel mondo 18 milioni di milionari in più, la gran parte dei quali residenti negli Stati Uniti, in Francia, nel Regno Unito e in Germania mentre paesi come Brasile, Cina e Russia raddoppieranno il loro numero di super ricchi.

A pesare sulle nazioni europee, negli ultimi mesi della crisi, anche il calo della moneta unica nei confronti dell’euro che ha fatto perdere alle famiglie italiane 2,1 miliardi di dollari. Un valore secondo solo alla Francia (2,2) mentre la Spagna ha ceduto 870 milioni. Anche non considerando l’effetto cambi il bilancio è negativo: 286 milioni per l’Italia, 177 per la Spagna, colpita anche dal crollo dei valori immobiliari.

Per le famiglie italiane il rapporto segnala un aumento del debito che rimane tuttavia basso con un rapporto con la ricchezza dell’11,1% contro una media internazionale del 17,7%.