Tremonti, prove da successore davanti alla Cisl: “Una manovra così mai tentata prima”

Pubblicato il 13 Giugno 2010 - 14:52| Aggiornato il 14 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Una manovra “mai tentata prima da un governo”, ma che comunque ha messo al riparo i lavoratori della pubblica amministrazione da tagli selvaggi “come succede in altri Paesi Ue”. Il ministro dell’Economia Tremonti parla alla platea della Festa nazionale della Cisl e si pone come ponte tra il sindacato moderato e il mondo delle imprese, difendendo la sua manovra da 24,9 miliardi.

Il suo è stato un esordio da vero leader: “Sono onorato di parlare davanti a una platea di uomini liberi e forti. Purtroppo ci sono casi di uomini che sono forti ma non sono liberi, non sono liberi da pregiudizi, da ideologie, da limiti che credo debbano essere superati». Tra gli altri in platea anche il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani.

Tremonti affronta tutti i temi e parte dalla situazione di Pomigliano, sulla quale non ha dubbi: “La via giusta è quella dell’economia sociale di mercato”.

E per favorire in genere la libertà d’impresa ci vuole una legge ordinaria che preceda la revisione costituzionale: “Se non modifichi l’articolo 41 non vai da nessuna parte, se modifichi l’articolo 118 fai la cosa giusta ed equilibrata”.

Arriva poi al punto delicato della manovra finanziaria, un progetto impegnativo, mai affrontato da un governo: “Abbiamo cercato di disegnare la manovra – ha aggiunto Tremonti – nel modo socialmente meno incisivo, meno negativo possibile. E’ una manovra complessa, tuttavia abbiamo lasciato fuori la sanità e molte altre voci sociali”. Il ministro dell’Economia ha inoltre sostenuto che “mai un governo ha fatto un decreto come questo, altri erano pappa e ciccia con la Svizzera o con San Marino; altri invece facevano le grida e non i fatti. Noi abbiamo fatto un decreto di grande impegno e coraggio”.

In Europa “molti Paesi hanno tagliato l’organico o gli stipendi pubblici in modo selvaggio, noi abbiamo pensato che fosse ragionevole un meccanismo di sospensione e congelamento per tre anni” dei contratti nel pubblico impiego. Il ministro ha poi aggiunto che “se tutto va bene fra tre anni ci saranno dei contratti un po’ buoni”.

Poi annuncia: “Quest’anno è l’ultimo in cui si faranno Finanziarie nazionali”. E riferendosi all’Ue, ha detto: “Le politiche economiche si faranno nello stesso tempo dell’anno, nello stesso modo tutti insieme. Non ci sarà più un Paese che fa le sue scelte diverse dagli altri”.

Sfoltire le leggi e le regole, non solo in Italia ma anche in Europa: “Questo è un Paese che fa quattro chilometri di Gazzetta Ufficiale l’anno, un chilometro quadrato di regole all’anno”, ha poi detto. “Abbiamo una quantità impressionante e crescente di regole, che hanno l’effetto di un blocco oltre il bisogno, di una ragnatela, che fa anche paura”, ha aggiunto, sottolineando la presenza di un “labirinto di leggi”, in Italia ma anche in Europa.

E sull’utilità della manovra, Tremonti conferma: “Sapevo che c’erano i trasferimenti dal ministero dell’Interno ai Comuni, avevo idea degli importi, ma non del meccanismo. Adesso, lavorando alla manovra, lo sto scoprendo. La manovra è una specie d’Illuminismo sui dati”.

“E non ero l’unico a non sapere – ha proseguito -. Anche il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, non sapeva. Abbiamo 8.000 Comuni e il ministero dà a 4.600 Comuni quasi 16 miliardi di euro, in base a criteri stratificati, amministrati da tre funzionari. Vi sembra civile Paese che dà un punto di Pil a metà dei Comuni in base a criteri che nessuno conosce? La discussione con l’Anci – ha chiuso poi sulla questione il ministro – sta andando avanti positivamente, anche se ovviamente all’inizio anche l’Anci, come tutte le parti in causa, si è fatta sentire”.