Parlano a Draghi perché la Meloni intenda. I “messaggi” degli imprenditori italiani e sindaci al governo che verrà sono espliciti. Vogliono capire. Vogliono risposte. Specialmente adesso che il ministro Cingolani ha firmato il nuovo “Piano di risparmio” precisando limiti di temperature. Il caro-bollette che sta pesantemente colpendo famiglie e imprese - ora come non mai - agita i Comuni, con i sindaci pronti a chiedere al nuovo Esecutivo fino a un miliardo di euro per non mandare in default i bilanci amministrativi. Il momento è a dir poco critico, se non drammatico, come evidenziano i “brucia-bollette” disperati nelle piazze del Belpaese. NUOVE MISURE CONTRO IL CARO BOLLETTE L’ultimo sondaggio lo rileva chiaramente: il 54% degli imprenditori (e sindaci dei Comuni) inoltrano al governo, quale richiesta più urgente, un aiuto per frenare bollette capestro. Seguono, con percentuali inferiori, altre richieste. Quattro le più gettonate:1) il 33% chiede una attuazione più rapida del Pnrr; 2) Il 31% (soprattutto degli imprenditori) invoca una diminuzione del cuneo fiscale anche per”debellare la piaga della disoccupazione giovanile”, come recitava lo stesso programma della Meloni in campagna elettorale. 3) il 30% sostiene che la prima cosa da fare è la riduzione della burocrazia; arginare cioè l’eccessivo potere della pubblica amministrazione. . 4) Il 28% ritiene invece che si debba partire con interventi mirati per frenare l’impennata dei prezzi. Taglio dell’Irpef e moratoria sui finanziamenti godono di percentuali nettamente inferiori. Ma restano nella lista delle richieste al governo. LE PRINCIPALI ATTESE DAL FUTURO ESECUTIVO Cosa si aspettano le aziende dal prossimo governo? Cinque gli interventi prioritari. Eccoli. 1) Riduzione del Reddito di cittadinanza. Va rimodulato. E vanno smascherati i troppi “furbetti “ che imbrogliano lo Stato : 228 milioni di euro in poco più di un anno ( fonte Guardia di Finanza). Sono state denunciate 29mila persone dopo un controllo selettivo. Dunque occorre quantomeno rivedere i criteri di accesso alla misura. 2) Interventi sulla immigrazione irregolare. Ma ok per chi scappa dalla guerra, per il ricongiungimento familiare. 3) Pace fiscale. Offrire cioè la possibilità di effettuare una rottamazione delle cartelle esattoriali estinguendo i debiti iscritti a ruolo. Certo la somma sarà pagata ma senza sanzioni o interessi di mora. Condono in vista? Il nuovo governo è chiamato a dare risposte. Indiscrezioni dicono che probabilmente si opterà per il pagamento di una sanzione forfettaria e la rateizzazione automatica delle somme dovute. 4)Flat tax per le imprese. Si, no? Bonomi (Confindustria) non ci sta, lo staff tecnico della Meloni sta studiando invece una soluzione. Si parla di una “Flat tax incrementale “. Marco Travaglio sostiene che “in Italia non si può realizzare”. Costa troppo. “Il Sole24 Ore” concorda. 5) Riforma della giustizia. C’è il via libera del Cdm alla riforma che prevede una sensibile riduzione della durata dei giudizi, sia civili che penali. È una riforma cardine nel contesto delle norme di attuazione del Pnrr. Non si può indugiare. Parlano a Draghi perché la Meloni intenda. I “messaggi” degli imprenditori italiani e sindaci al governo che verrà sono espliciti. Vogliono capire. Vogliono risposte. Specialmente adesso che il ministro Cingolani ha firmato il nuovo “Piano di risparmio” precisando limiti di temperature. Il caro-bollette che sta pesantemente colpendo famiglie e imprese - ora come non mai - agita i Comuni, con i sindaci pronti a chiedere al nuovo Esecutivo fino a un miliardo di euro per non mandare in default i bilanci amministrativi. Il momento è a dir poco critico, se non drammatico, come evidenziano i “brucia-bollette” disperati nelle piazze del Belpaese. NUOVE MISURE CONTRO IL CARO BOLLETTE L’ultimo sondaggio lo rileva chiaramente: il 54% degli imprenditori (e sindaci dei Comuni) inoltrano al governo, quale richiesta più urgente, un aiuto per frenare bollette capestro. Seguono, con percentuali inferiori, altre richieste. Quattro le più gettonate:1) il 33% chiede una attuazione più rapida del Pnrr; 2) Il 31% (soprattutto degli imprenditori) invoca una diminuzione del cuneo fiscale anche per”debellare la piaga della disoccupazione giovanile”, come recitava lo stesso programma della Meloni in campagna elettorale. 3) il 30% sostiene che la prima cosa da fare è la riduzione della burocrazia; arginare cioè l’eccessivo potere della pubblica amministrazione. . 4) Il 28% ritiene invece che si debba partire con interventi mirati per frenare l’impennata dei prezzi. Taglio dell’Irpef e moratoria sui finanziamenti godono di percentuali nettamente inferiori. Ma restano nella lista delle richieste al governo. LE PRINCIPALI ATTESE DAL FUTURO ESECUTIVO Cosa si aspettano le aziende dal prossimo governo? Cinque gli interventi prioritari. Eccoli. 1) Riduzione del Reddito di cittadinanza. Va rimodulato. E vanno smascherati i troppi “furbetti “ che imbrogliano lo Stato : 228 milioni di euro in poco più di un anno ( fonte Guardia di Finanza). Sono state denunciate 29mila persone dopo un controllo selettivo. Dunque occorre quantomeno rivedere i criteri di accesso alla misura. 2) Interventi sulla immigrazione irregolare. Ma ok per chi scappa dalla guerra, per il ricongiungimento familiare. 3) Pace fiscale. Offrire cioè la possibilità di effettuare una rottamazione delle cartelle esattoriali estinguendo i debiti iscritti a ruolo. Certo la somma sarà pagata ma senza sanzioni o interessi di mora. Condono in vista? Il nuovo governo è chiamato a dare risposte. Indiscrezioni dicono che probabilmente si opterà per il pagamento di una sanzione forfettaria e la rateizzazione automatica delle somme dovute. 4)Flat tax per le imprese. Si, no? Bonomi (Confindustria) non ci sta, lo staff tecnico della Meloni sta studiando invece una soluzione. Si parla di una “Flat tax incrementale “. Marco Travaglio sostiene che “in Italia non si può realizzare”. Costa troppo. “Il Sole24 Ore” concorda. 5) Riforma della giustizia. C’è il via libera del Cdm alla riforma che prevede una sensibile riduzione della durata dei giudizi, sia civili che penali. È una riforma cardine nel contesto delle norme di attuazione del Pnrr. Non si può indugiare.

Le richieste di imprenditori e sindaci: bollette, fisco, giustizia, parlano a Draghi perché intenda la Meloni

Le richieste di imprenditori e sindaci: in testa interventi sul caro bollette, parlano a Draghi perché intenda la Meloni.

Parlano a Draghi perché la Meloni intenda. I “messaggi” degli imprenditori italiani e sindaci al governo che verrà sono espliciti. Vogliono capire. Vogliono risposte. Specialmente adesso  che il ministro Cingolani ha firmato il nuovo “Piano di risparmio” precisando limiti di temperature.

Il caro-bollette che sta pesantemente colpendo famiglie e imprese – ora come non mai – agita i Comuni, con i sindaci pronti a chiedere al nuovo Esecutivo fino a un miliardo di euro per non mandare in default i bilanci amministrativi. Il momento è a dir poco critico, se non drammatico, come evidenziano i “brucia-bollette” disperati nelle piazze del Belpaese.

NUOVE MISURE CONTRO IL CARO BOLLETTE

L’ultimo sondaggio lo rileva chiaramente: il 54% degli imprenditori (e sindaci dei Comuni) inoltrano al governo, quale richiesta più urgente, un aiuto per frenare bollette capestro. Seguono, con percentuali inferiori, altre richieste. Quattro le più gettonate:1) il 33% chiede una attuazione più rapida del Pnrr; 2) Il 31% (soprattutto degli imprenditori) invoca una diminuzione del cuneo fiscale  anche per”debellare la piaga della disoccupazione giovanile”, come recitava lo stesso programma della Meloni in campagna elettorale. 3) il 30% sostiene che la prima cosa da fare è la riduzione della burocrazia; arginare cioè l’eccessivo potere della pubblica amministrazione. . 4) Il 28% ritiene invece che si debba partire con interventi mirati per frenare l’impennata dei prezzi. Taglio dell’Irpef e moratoria sui finanziamenti godono di percentuali nettamente inferiori. Ma restano nella lista delle richieste al governo.

LE PRINCIPALI  ATTESE DAL FUTURO ESECUTIVO

Cosa si aspettano le aziende dal prossimo governo? Cinque gli interventi prioritari. Eccoli.

1) Riduzione del Reddito di cittadinanza. Va rimodulato. E vanno smascherati i troppi “furbetti “ che imbrogliano lo Stato : 228 milioni di euro in poco più di un anno ( fonte Guardia di Finanza). Sono state denunciate 29mila persone dopo un controllo selettivo. Dunque occorre quantomeno rivedere i criteri di accesso alla misura.

2) Interventi sulla immigrazione irregolare. Ma ok per chi scappa dalla guerra, per il ricongiungimento familiare.

3) Pace fiscale. Offrire cioè la possibilità di effettuare una rottamazione delle cartelle esattoriali estinguendo i debiti iscritti a ruolo. Certo la somma sarà pagata ma senza sanzioni o interessi di mora. Condono in vista? Il nuovo governo è chiamato a dare risposte. Indiscrezioni dicono che probabilmente si opterà per il pagamento di una sanzione forfettaria e la rateizzazione automatica delle somme dovute.

4) Flat tax per le imprese.  Si, no? Bonomi (Confindustria) non ci sta, lo staff tecnico della Meloni sta studiando invece una soluzione. Si parla di una “Flat tax incrementale “. Marco Travaglio sostiene che “in Italia non si può realizzare”. Costa troppo. “Il Sole24 Ore” concorda.

5) Riforma della giustizia. C’è il via libera del Cdm alla riforma che prevede una sensibile riduzione della durata dei giudizi, sia civili che penali. È una riforma cardine nel  contesto delle norme di attuazione del Pnrr. Non si può indugiare.

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