Angela Merkel: la Germania deve uscire dal nucleare

La cancelliera Angela Merkel ha fatto una dichiarazione al Parlamento tedesco a sostegno del nuovo piano energetico che prevede l’uscita della Germania dal nucleare e la progressiva disattivazione delle centrali nucleari sul suolo tedesco ed ha ammesso che la sua posizione sull’energia atomica è cambiata drasticamente nel corso degli ultimi mesi: ”Fukushima ha mutato il mio atteggiamento. I drammatici eventi del Giappone sono un punto di svolta per il mondo e sono stati un punto di svolta anche per me personalmente. Io sostengo  questo progetto comune con forza e convinzione “.

La Merkel ha fatto appello alle regioni, ai comuni ed ai singoli cittadini: “ Con questo progetto, tutti insieme possiamo riuscire ad unire responsabilità morale e vantaggio economico”.

L’opposizione ha espresso il suo sostegno al governo ma anche le sue critiche.

Frank-Walter Steinmeier, il capo della SPD, avrebbe accusato la Merkel di presentare come proprio il progetto di trasformazione energetica in Germania  dopo avere bloccato per lungo tempo  la trasformazione energetica.

Il capo dei Verdi Jürgen Trittin avrebbe rivendicato il cambiamento di tendenza del governo come un successo del movimento anti-nucleare che la Merkel, dice Trittin: “Dovrebbe almeno ringraziare, invece di porgere delle scuse”.

Secondo Trittin, l’uscita dal nucleare è corretta, ma i piani del governo per lo sviluppo dell’energia verde sarebbero previsti in un arco di tempo troppo breve. L’obiettivo del 35% entro il 2020  sarebbe più indietro nel tempo rispetto a quello che il governo aveva presentato all’Unione Europea  prima di Fukushima.

I Verdi si sarebbero dichiarati disponibili al dialogo, ma avrebbero chiesto norme di sicurezza più severe per le centrali nucleari e la fine delle esplorazioni per il previsto sito di Gorleben destinato allo stoccaggio delle scorie nucleari.

Il ministro per l’ambiente Norbert Röttgen avrebbe chiesto ai Verdi di sostenere il piano ed avrebbe dichiarato: “Noi siamo determinati ad ottenere anche il consenso popolare”.

Il capo della FDP e Ministro dell’Economia Philipp Rösler mostrandosi concorde con il progetto del governo si sarebbe così espresso: ” Questo piano energetico troverà certamente il giusto equilibrio”.

Il Segretario Generale della FDP Christian Lindner avrebbe invece  mostrato perplessità sulla sicurezza giuridica ed avrebbe parlato di costrizione al compromesso con l’Unione Europea.

In un commento per la Reuters, Manuel Frondel , esperto di energia presso l’Istituto di Ricerca Economica della Renania-Westfalia, avrebbe scritto  che l’uscita dal nucleare sarà costosa soprattutto per le famiglie e che ci sarebbe da aspettarsi un aumento fino ad un quinto dei  prezzi dell’energia.

La Merkel prende atto delle critiche che le giungono anche dall’interno del partito e, forse affidandosi alla grande capacità di innovazione della Germania, ha affermato: “ Si tratta di una fatica erculea, senza “se” e senza “però”. Sembra comunque che siamo vicini alla quadratura del cerchio. Sarebbe perciò legittimo porre delle domande. Nell’insieme il cambiamento è una grande possibilità: noi potremmo essere il primo paese industriale del mondo che è stato capace di realizzare il cambiamento dell’approvvigionamento energetico”.

Come la Reuters, secondo un’inchiesta del giornale tedesco ARD, la maggioranza dei tedeschi sosterrebbe la rapida uscita dal nucleare e sarebbe pronta ad accettare anche un aumento dei prezzi dell’energia.  Il 54 per cento degli intervistati dall’agenzia di sondaggio Infratest DIMAP sarebbe a favore di decisioni rapide in merito al nucleare, il 44 per cento condividerebbe la data di fine del nucleare del 2022, il 31 per cento vorrebbe che la fine del nucleare arrivasse ancora prima.

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