OffshoreLeaks. L’Internazionale dei soldi in nero: capi di stato, baronesse…

Pubblicato il 5 Aprile 2013 - 11:09| Aggiornato il 14 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – OffshoreLeaks. L’Internazionale dei soldi in nero: capi di stato, baronesse… Solo un Consorzio internazionale di giornalisti (Icij, più di 80 reporter di tutto il mondo) poteva compulsare 2 milioni e mezzo di file e districare la super-matassa dietro la quale, tra codici segreti e prestanome, si celano 120 mila società offshore che movimentano 32 mila miliardi dollari occultati al Fisco dei paesi di provenienza. Un patrimonio grosso modo equivalente al Pil di Usa e Giappone messi insieme.

Sul web troviamo, tutta riunita, l’Internazionale dei soldi in nero, tutta la bella gente che solo a sentirne i cognomi, evoca ricchezza, potere, antichi lignaggi e oligarchie recenti ma che, al momento, dovrà giustificare tutti quegli spostamenti milionari e illeciti tra le varie isole del tesoro ai Caraibi, i paradisi fiscali sparsi tra il Pacifico (Isole Cook, Vergini) e l’Atlantico (Bermuda), passando per l’Africa (Liberia, Egitto) e naturalmente i porti sicuri della vecchia Europa e del Mediterraneo (dal Lichtenstein a Cipro, dalla Svizzera all’Isola di Man).

Tra questi raider dell’evasione il primo nome che ha rischiato di far cadere un governo di un paese importante come la Francia è quello di Jean-Jacques Augier, azionista di due società alle Cayman e, purtroppo per Francois Hollande, tesoriere della sua campagna elettorale. Restando in ambito, diciamo così, governativo, spiccano i nomi del premier della Georgia Bidzina Ivanishvili, delle figlie del premier della repubblica di Azerbajjan, Ilham Aliyev, della figlia dell’ex dittatore delle Filippine, Maria Imelda Marcos.

L’elenco comprende la moglie del primo vicepremier russo Igor Shulavov, dirigenti di Gazprom, trader di Wall Street. Particolare fascino ha sempre destato Carmen Thyssen-Bornemisza, erede e moglie del magnate dell’acciaio, celebre mecenate dell’arte che per acquistare le sue prestigiose opere utilizzava una società delle Isole Cook.