Bansky, Steve Jobs “migrante”: sacco in spalla e Mac FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2015 - 05:31 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – L’artista britannico Bansky ha realizzato quattro graffiti a Calais, in sostegno ai migranti della “jungla” del porto francese, uno dei quali raffigurante Steve Jobs, defunto capo di Apple.

In mezzo alle tende dei rifugiati, Bansky ha firmato il graffito raffigurante Jobs con un computer Mac e un sacco sulla spalla. Un modo per ricordare che Steve Jobs era nato da un padre di origine siriana prima di essere adottato. “Apple – ha dichiarato Bansky secondo un giornalista inglese – paga più di 7 miliardi di tasse all’anno ed esiste soltanto perché ha accolto un giovane arrivato da Homs”.

Non è la prima volta che Bansky, uno dei più quotati artisti di strada oramai entrato stabilmente nei manuali d’arte, si impegna per i rifugiati di Calais. A fine settembre era stato smantellato il “parco triste” Dismaland realizzato in Inghilterra da lui insieme ad alcuni colleghi nei pochi ettari dell’ex stabilimento balneare ‘Tropicana‘, malinconicamente chiuso nel 2000 per mancanza di clienti e lasciato in stato di abbandono con strutture di cemento che si sbriciolano sotto il cielo grigio del canale di Bristol. Le sculture e le strutture erano state realizzate fra le rovine, su uno squallido sterrato.

Il “parco triste” di Bansky è stato smantellato ed è diventato un rifugio per i profughi. Le sculture di Dismaland infatti, sono state riutilizzate per costruire rifugi destinati ai profughi disperati accampati a Calais, in attesa dell’occasione propizia per imbarcarsi verso la Gran Bretagna.

Bansky, Steve Jobs "migrante": sacco in spalla e Mac

Il graffito di Bansky (Ansa)