Ison, Lovejoy, C/2012 X1 Linear ed Encke: tutte le comete di Natale (foto)

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 3 Dicembre 2013 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ison, Lovejoy, C/2012 Linear X1 ed Encke. Queste le comete che faranno compagnia alla Terra durante le feste di Natale. Per vederle basterà rivolgere il proprio sguardo ad est, verso la costellazione delle Vergini, prima che l’alba sorga e armati di binocolo. Queste infatti le protagoniste del cielo festivo di dicembre secondo l’Unione astrofili italiani (Uai), che a cavallo del 20 dicembre dovrebbero incontrarsi in uno spicchio del cielo e occupare quasi tutta la scena, relegando in secondo piano Giove, Venere e le stelle cadenti Geminidi.

Le speranze di vedere ad occhio nudo  la cometa Ison sono evaporate all’arrivo al perielio, ma il nucleo della cometa potrebbe essere sopravvissuto e offrire comunque spettacolo per chi si fornirà di pazienza e telescopio. A tenerci compagnia anche la cometa Lovejoy, scoperta nel 2011, già alla fine di novembre ha intensificato la sua luminosità ma è stata messa in “ombra” da Ison, più splendente e dalla fine più incerta.

Lovejoy inoltre è già visibile ad occhio nudo puntando lo sguardo vicino alla costellazione del Cancro, ma solo se osservata in luoghi dove l’illuminazione è assente e il buio regna sovrano. Dopo la morte di Ison, la cometa Lovejoy torna così alla ribalta come la più luminosa tra le quattro comete e proprio lei raggiungerà il perielio tra il 21 e il 22 dicembre, passando ad “appena” 120 milioni di chilometri dal Sole.

Poi c’è C/2012 X1 Linear, la cometa meno luminosa delle quattro, divenuta inaspettatamente ben 250 volte più brillante dopo l’esplosione del suo nucleo all’avvicinamento al Sole. Se non fosse esplosa, eruttando massicci quantitativi di polvere e gas, ora non sarebbe visibile nemmeno con un binocolo.

Infine c’è Encke, cometa periodica e vecchia conoscenza del pianeta Terra: ogni tre anni e mezzo la cometa conclude il suo passaggio intorno al Sole e con l’arrivo al perielio nel mese di novembre appena passato, Encke ha raggiunto una brillantezza che la rende visibile col telescopio e facile da individuare, proprio sotto al pianeta Mercurio.