Oregon, spari college: 10 morti. Killer: “Di che fede sei?”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Ottobre 2015 - 20:42| Aggiornato il 2 Ottobre 2015 OLTRE 6 MESI FA

PORTLAND – E’ entrato in classe armato, li ha fatti alzare in piedi e ha chiesto ad ognuno: “Di che religione sei?”. Poi ha sparato. E poi lo ha rifatto, ancora e ancora, in diverse aule prima di essere fermato. E’ questa la tragica cronaca dell’ennesima strage in Usa. La cruenta sparatoria si è consumata all‘Umpqua College di Roseburg, piccolo centro rurale dell’Oregon. Almeno dieci persone sono morte e altre 7 sono rimaste ferite.

Quasi tutte le vittime sono studenti, colti di sorpresa mentre stavano facendo lezione in classe. Non c’è al momento alcuna conferma ufficiale, ma i media americani parlano di un killer, di 26 anni, forse un ragazzo che frequentava lo stesso campus. E’ stato neutralizzato e ucciso dalla polizia.

L’allarme è scattato alle 10:10 del mattino ora locale, ore 19.10 in Italia. La polizia ha ricevuto la chiamata di un professore che denunciava la presenza di un uomo armato nel college che ha aperto il fuoco in diverse classi. Anche l’Fbi è stata allertata.

Il sospetto è che si tratti di una nuova tragedia annunciata, visto che il giovane avrebbe manifestato il suo piano omicida su internet la sera precedente. “Voi ragazzi siete ok – avrebbe scritto in una chat di gruppo, domani non andate al Campus”. Un copione già visto in molti altri casi.

Ma al momento non sono chiare quali fossero le sue motivazioni. A fornire gli inquietanti dettagli, quella domanda che sa tanto di fanatismo, è stata una testimone oculare, Kortney Moore, citata da Nr Today. Non è chiaro però chi fossero gli obiettivi dell’azione.

Un altro studente di 18 anni ha riferito a uno dei giornali locali che il killer, dopo aver sparato a un insegnante alla testa, ha ordinato ai ragazzi di mettersi a terra. Quindi ha chiesto loro di alzarsi ad uno ad uno e di dichiarare a quale religione appartenessero. “Ha chiesto loro se fossero cristiani. Se la risposta era sì, gli sparava alla testa, se era no, gli sparava alle gambe“, ha raccontato un’altra ragazza, riportando la testimonianza della nonna, una delle insegnanti della scuola.

Immediatamente il terrore è andato in scena sui social network, con alcuni degli studenti che durante la sparatoria hanno cominciato a twittare. “O mio Dio, stanno sparando“, è il tweet di Kayla Marie. “Gli studenti stanno fuggendo ovunque, mio Dio'”, scrive ancora la giovane nei primi minuti della tragedia. Poi un altro tweet: “Ciao. Sto bene. Fisicamente. Ci stanno portando via dal campus con il bus”.

Così l’America ancora una volta assiste alla morte in diretta: dal massacro della Columbine School a quello del campus di Virginia Tech, dalla strage di bambini della Sandy Hook Elementary School alla carneficina nel cinema di Aurora.

Il presidente Barack Obama, la cui stretta sulla vendita delle armi da fuoco è stata boicottata dal Congresso grazie al pressing della potente lobby della Nra (National Rifle Association) è stato immediatamente informato: “Affrontare il nodo della violenza delle armi da fuoco resta la sua priorità”, ha spiegato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, poco dopo la duffusione della notizia sulla nuova sanguinosa sparatoria.

Il college è tuttora presidiato dalla polizia, che lo ha messo in lockdown: sono stati bloccati tutti gli accessi in ingresso e in uscita. Numerose ambulanze sono giunte sul luogo della sparatoria.

La polizia ha setacciando l’auto del sospetto killer alla ricerca di possibili esplosivi. Gli investigatori sono andati anche a casa dello sparatore, circoscrivendo la zona.

Nel college ci sono circa 3.300 studenti a tempo pieno e circa 16.000 part-time. E’ stato aperto nel 1964 e si trova a poco più di 300 chilometri da Portland.