Dopo Monaco 1972 Arafat fermò… con l’amore la furia dei terroristi palestinesi

Pubblicato il 23 Febbraio 2010 - 20:42 OLTRE 6 MESI FA

La rivista americana The Atlantic ha ripreso, in una collezione postata sul sito una serie di articoli dedicati agli intrecci tra amore e politica, pubblicati a partire dal 1938. Vi proponiamo un estratto da un post.

The Atlantic

Come riuscì Yasser Arafat a fermare la furia dei terroristi del Settembre Nero dopo il Massacro di Monaco del 1972? Se la domanda è estremamente interessante, la risposta – racchiusa in un articolo di Bruce Hoffman pubblicato nel dicembre 2001 – lo è, se possibile, ancor di più.

A raccontare l’incredibile strategia messa a punto da Abu Iyad, il capo dell’intelligence dell’Olp (l’Organizzazione per la liberazione della Palestina), è uno dei suoi uomini più fidati, che lo aiutò a partorire la straordinaria – e insieme semplicissima – idea.

Se la strage degli atleti israeliani aveva ottenuto lo scopo di attirare l’attenzione mondiale sulla causa palestinese e di far guadagnare all’Olp un posto da osservatore speciale all’interno dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dopo quell’episodio Arafat si trovò nella difficile situazione di dover “sedare” l’attivismo della sua cellula più pericolosa, consapevole che qualunque altro atto di violenza avrebbe fatto perdere alla sua organizzazione tutto ciò che aveva così faticosamente guadagnato. Convincere quegli uomini pronti a tutto per la causa non sembrava, però, affatto facile e l’idea di spiegar loro la “convenienza politica” del cambio di rotta era semplicemente utopica.

Così, Iyad e il fedelissimo generale intervistato da Hoffman tentarono l’impossibile: accasare tutti i membri del Settembre Nero in modo che perdessero la voglia di combattere. I due uomini girarono per settimane di città in città reclutando le più belle ragazze palestinesi in nome dell’amor di patria e, incredibilmente, riuscirono a “sistemarne” almeno un centinaio con gli ex-terroristi, che si mostrarono entusiasti della possibilità di sposarsi e di ricevere come bonus aggiuntivo un appartamento a Beirut con tv e frigorifero e 3 mila dollari. A chi avesse avuto un figlio entro un anno, inoltre, l’Olp regalò altri 5 mila dollari e fu così che i più temibili uomini di al-Fatah si trasformarono in placidi padri di famiglia.

Ma non è tutto. Per essere sicuri che il piano funzionasse sul lungo termine, Iyad e il generale misero a punto un test a cui periodicamente sottoposero i loro uomini: si trattava di proporre loro semplici missioni pacifiche in alcune città europee dove si trovassero delle sedi dell’Olp. Nella totalità dei casi, gli ex-terroristi si rifiutarono temendo che sarebbero stati arrestati e che avrebbero perso per sempre la propria famiglia.