“Fumavo spinelli mentre Mez moriva”. La verità di Sollecito in un libro

Pubblicato il 12 Settembre 2012 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Mentre Mez moriva fumavo spinelli”, questo il ricordo annebbiato e arrabbiato che Raffaele Sollecito ha della notte in cui Meredith Kercher fu assassinata. A circa un anno dalla sentenza d’appello che gli ha ridato la libertà Sollecito, racconta in un libro la sua verità. Nella biografia intitolata Honor Bound. My Journey to the hell and back with Amanda Knox (Questione d’onore: il mio viaggio all’inferno e ritorno con Amanda Knox, ndr), Sollecito ribadisce la sua innocenza tentando di dare una spiegazione a tutti quei comportamenti assunti con Amanda che hanno insospettito la polizia.

La biografia, in uscita il 18 settembre, ripercorre tutti i momenti salienti della relazione di Sollecito con Amanda Knox, insieme a lui principale imputata nel processo per l’omicidio di Meredith e come lui assolta in secondo grado lo scorso 3 ottobre, dal primo incontro all’incubo delle accuse, dell’arresto e del lungo processo.

Mentre la polizia effettuava i primi rilievi, Raffaele e Amanda si abbracciavano, si baciavano, ignari- racconta – delle telecamere che trasmettevano quelle immagini dei principali indiziati in atteggiamenti di tenerezza. E’ quello che ha insospettito gli agenti- scrive – e li ha portati sul banco degli imputati. Sollecito, nel suo libro, esprime la sua rabbia e sostiene che contro di lui e Amanda ci sia stato un complotto.

La relazione tra Amanda e Raffaele ora è finita. I due si incontreranno nuovamente sugli scaffali delle librerie, perché anche lei ha annunciato un libro-verità in ucita per la prossima primavera.