Beatrice Dondi: “Fascisti vanno menati”. Insulti su Twitter

di Danilo Meconio
Pubblicato il 26 Gennaio 2016 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –Beatrice Dondi: “Fascisti vanno menati”. Insulti su Twitter.  “I fascisti vanno menati”. Così twitta Beatrice Dondi, giornalista de L’Espresso e di Huffington Post in passato anche a Repubblica. Tweet che in realtà parla di unioni civili e family day ma che finisce con la discutibile sortita sul fascismo che su twitter scatena reazioni di tutti i tipi.

“A me i miei genitori tradizionali hanno insegnato il rispetto e la tolleranza. Tranne che con fascisti. Che vanno menati. #svegliatitalia” cinguetta Dondi. Tutto condito dall’hashtag #svegliatialia che è uno dei più utilizzati in questi giorni caldi in materia di legge cirinnà, family day e unioni omosessuali.

Su Il Giornale Giuseppe De Lorenzo risponde alla collega Beatrice Dondi con durezza:

“Svegliati Italia”, tira fuori il manganello e vai a menare i fascisti. Il tweet della Dondi è l’esempio lampante del concetto di tolleranza tramandato in generazioni di famiglie dalla sinistra radical chic. Rimane ancora da capire è a chi si riferisse la bionda giornalista. Se ad inesistenti balilla da “libro e moschetto, fascista perfetto”, oppure a tutti coloro i quali credono che il ddl Cirinnà sia un obbrobrio legislativo e un errore politico. A chi crede nel diritto dei bambini ad avere un padre ed una madre, a non essere comprato attraverso la pratica dell’utero in affitto.

Ma è su Twitter che in tanti si scatenano. Per un Gasparri quasi incredulo che chiede se sia vera la frase tanti utenti si lanciano in insulti decisamente fuori luogo. Dondi non fa una piega e, spesso si limita a retwittarli senza commento.

Chi è Beatrice Dondi. Sull’Huffington Post si presenta così: Beatrice Dondi è nata e cresciuta tra Internet e televisione. Dopo aver lavorato per Blob e Rai Tre, Repubblica Musica e La Stampa, documentari e tipografie è stata catapultata nel portale Kataweb nei lontani anni Novanta. Da lì ha seguito il cinema, la tv, la musica, la moda e il lancio di tutte le nuove iniziative nate via via. Dopo l’esperienza di Repubblica Xl, durata qualche anno, è stata chiamata dall’Espresso per la nascita del sito del settimanale. E da lì non se ne è più andata. Per amore e solo per amore segue i serial tv. E dopo tanta fedeltà ha deciso di mettere per iscritto alcune “cose Serie”