Google ha violato la privacy degli utenti? Il Garante italiano indaga

Pubblicato il 2 Aprile 2013 - 16:14| Aggiornato il 5 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Protezione dei dati personali, Google nel mirino del Garante della privacy italiano. L’Autorità ha aperto un’istruttoria per verificare se è stata rispettata la disciplina sulla protezione dei dati personali trattati oltre che degli obblighi sull’informativa agli utenti e sull’acquisizione del consenso. In particolare l’Autorità vuole capire se l’incrocio dei tracciati di alcuni servizi di Google come Gmail, YouTube e Google Maps possa permettere una profilazione dettagliata degli utenti che viola la privacy. Da parte sua Google ha replicato che la sua normativa “rispetta la legge europea e permette di creare servizi più semplici e più efficaci”.

Per il Garante italiano non si tratta di un’iniziativa isolata, ma presa “nell’ambito di un’azione congiunta intrapresa dalla task force, appositamente costituita, composta dalle Autorità per la protezione dei dati di Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna”.

Tra il marzo e l’ottobre 2012 il Gruppo che riunisce le Autorità della privacy dei 27 Paesi dell’Ue ha, infatti, analizzato la privacy policy di Google per stabilire se fosse in linea con i requisiti fissati nella Direttiva europea sulla protezione dei dati.

Le nuove regole privacy adottate da Google consentono, tra l’altro, alla società californiana di incrociare in via generalizzata i dati degli utenti che utilizzano i servizi offerti (da Gmail a YouTube a Google Maps solo per citarne alcuni).

Alla luce dei risultati di questa analisi, i Garanti europei hanno chiesto a Google Inc. di adottare, entro 4 mesi, una serie di modifiche ritenute necessarie per assicurare la conformità dei trattamenti alle disposizioni vigenti. Decorso questo periodo, alcuni rappresentanti di Google hanno chiesto un incontro con la task force che si è tenuto il 19 marzo, a seguito del quale tuttavia la società, nonostante avesse manifestato la propria disponibilità, non ha ancora adottato alcuna concreta iniziativa nel senso auspicato. Ciascuna delle sei Autorità coinvolte condurrà, quindi, ulteriori accertamenti con il formale avvio di procedimenti distinti anche se simultanei ed in stretto coordinamento tra loro.

LA REPLICA DI GOOGLE – ”La nostra normativa sulla privacy rispetta la legge europea e ci permette di creare servizi più semplici e più efficaci. Siamo stati costantemente in contatto con le diverse Autorità garanti della privacy coinvolte nel corso di questa vicenda e continueremo a esserlo in futuro”. Questo il commento di un portavoce Google alla notizia dell’apertura di un’istruttoria da parte del Garante Privacy italiano.