Lebedev, ex Kgb: Independent dà, ma solo mezza liquidazione ai giornalisti

Pubblicato il 18 Febbraio 2010 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA

Alexander Lebedev

L’ex agente del Kgb Alexander Lebedev, dopo aver acquistato per la cifra simbolica di una sterlina lo storico giornale della sera Evening Standard di Londra, sta puntando anche sul quotidiano del mattino the Independent, ma fin dall’inizio vuol fare capire ai suoi futuri giornalisti chi è il padrone e vuol farne uscire tanti pagando poco. Per questo è in corso un braccio di ferro tra Lebedev e il sindacato: se non troveranno l’accordo il giornale fondato da Andreas Whittam Smith e che già una volta fu salvato da editori stranieri, tra cui l’italiana Repubblica, chiuderà.

L’Independent perde dai 10 ai 12 milioni di sterline all’anno e, nell’agosto 2009, i debiti ammontavano a 1,3 miliardi. Le perdite sono dovute principalmente al crollo dei ricavi pubblicitari.

Lebedev, molto amico del premier russo Vladimir Putin, aveva vissuto per molti anni a Londra sotto la copertura di addetto economico dell’ambasciata sovietica, ma era in realtà un tenente colonnello del Kgb. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica si era dato alla finanza, diventando uno dei primi miliardari della nuova Russia. Oggi il suo patrimonio è valutato oltre il miliardo e mezzo di euro.

L’ex agente del Kgb ha deciso di salvare anche l’Independent ma alla condizione di ridurre i costi e quindi di licenziare o mandare in pre-pensionamento molti giornalisti. Nulla di diverso da quello che aveva tentato di fare l’attuale (e spera ancora per poco) editore, l’irlandese Tony O’Reilly. Solo che O’Reilly aveva offerto una buonuscita di quattro settimane di paga per anno di servizio, mentre il russo ora ne offre solo due di settimane (la legge ne prevede una sola). Sono ore di febbrili riunioni sindacali: la Union dei giornalisti rilancia a tre settimane, Lebedev riene duro. Se non si fa l’accordo Lebedev non compra e O’Reilly chiude il giornale.

In passato, l’editore Independent News & media (con a capo il businessman irlandese Anthony O’Reilly) aveva dato ai dipendenti come buonuscita lo stipendio di quattro settimane per ogni anno di lavoro ma non c’era alcuna regola scritta, quindi lo stato legale non era mai stato chiaro. E su questo punto si gioca tutta la battaglia che si svolgerà nei prossimi giorni tra i giornalisti, il direttore Simon Kelner e il possibile nuovo editore russo.

Lo stato d’animo della redazione è espresso da queste parole: «Abbiamo un fucile puntato alla testa: se non accettiamo di ridurre le settimane da quattro a due per anno di servizio, l’accordo con Lebedev andrà in fumo», ha detto un giornalista del quotidiano.