Telecomunicazioni: asta per le frequenze 4G sfiora i 4 miliardi

Pubblicato il 29 Settembre 2011 - 20:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L'asta per le frequenze di quarta generazione si chiude con un incasso per lo Stato di quasi 4 miliardi di euro. Un risultato che il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, giudica ''straordinario'' e che da' una boccata d'ossigeno non solo alle finanze pubbliche, ma anche al settore, nel quale verra' reinvestita parte dei proventi (circa 800 milioni di euro).

Dopo 22 giornate e 469 tornate, l'asta si è conclusa giovedì pomeriggio, lasciando sul piatto solo la banda 2000, che è rimasta non assegnata, con un incasso pari a 3,945 miliardi: per la banda residua ci sarà comunque ancora tempo per le eventuali offerte fino a lunedì.

Le bande 800, 1800 e 2600 sono invece finite nel cassetto dei quattro operatori mobili attivi in Italia.

In particolare nella frequenza 800, quella piu' pregiata e costosa, si aggiudicano, con una spesa totale di quasi 3 miliardi, 2 blocchi a testa Vodafone, Telecom Italia e Wind; nella frequenza 1.800 si aggiudicano 1 blocco a testa Vodafone, Telecom, H3g; nella frequenza 2.600 si aggiudicano 4 blocchi H3g, 4 Wind, 3 Telecom, 3 Vodafone. H3g, che era stata esclusa dalla banda 800, non e' quindi rimasta a bocca asciutta e puo' quindi, come dichiara l'ad Vincenzo Novari, manifestare tutta la propria soddisfazione.

L'esborso maggiore e' toccato ai due big sul campo, Telecom Italia e Vodafone, che hanno sborsato circa 1,26 miliardi di euro a testa. Wind si e' fermata a circa 1,1, mentre H3g ha limitato la spesa a 305 milioni di euro.

La procedura d'asta appena conclusa, ha commentato con soddisfazione Romani, ''e' un risultato straordinario, che pone l'Italia in una posizione d'avanguardia rispetto all'Europa. In una situazione di mercato difficile, siamo riusciti ad attrarre una mole ingente di investimenti''. Romani rileva inoltre che ''l'incasso complessivo va ben oltre le aspettative'', visto che ''la legge di stabilita' prevedeva un introito di 2,4 miliardi di euro. Siamo gia' impegnati per programmare nel modo piu' efficace le risorse aggiuntive, cosi' da generare ulteriore sviluppo nel settore delle Tlc e delle comunicazioni''.

La legge prevede infatti che il 50% dell'incasso eccedente rispetto ai 2,4 miliardi di euro (quindi circa 800 milioni di euro), debba essere investito nel settore.