Vendite giornali marzo 2017 giù a rotta di collo: Repubblica 180 mila, Corriere primo a quota 200

di Sergio Carli
Pubblicato il 10 Maggio 2017 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA
Vendite giornali marzo 2017: Repubblica perde 10mila copia in un mese

Vendite giornali marzo 2017 a rotta di collo: Repubblica180 mila, Corriere primo a quota 200

ROMA – Vendite dei giornali in edicola a marzo 2017, dati Ads (Accertamento diffusione stampa): continua la rincorsa verso il basso fra Repubblica e Corriere della Sera.

Giornali in Italia, vendite in picchiata, solo Urbano Cairo resiste, stentatamente. I suoi Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport svettano, come i naufraghi a galla fra i rottami del naufragio, in questa rincorsa a chi staccherà per primo l’interruttore della rotativa. Il Corriere della Sera, dopo anni di inseguimento dietro Repubblica, oggi è saldamente il primo quotidiano d’Italia. Ma è una guerra tra poveri anche se il Corriere è rimasto l’ultimo giornale italiano a vendere poco più di 200 mila copie. Tutto fa prevedere che fra aprile e giugno anche il Corriere romperà il muro all’ingiù.Poi c’è il Fatto, portabandiera di una Italia per fortuna minoritaria, ancorato un po’ sotto le 50 mila copie, solidamente grillino ma di troppo difficile e anche sofisticata lettura per la massa dei descamisados.
Mercato feroce, direttori incapaci, editori inetti? Forse gioca anche l’assenza di una linea giornalistica in cui i lettori si riscontrino. Sembrano anatre impazzite. Renziani ma pauperisti, cripto grillini ma filo Pd. Per anni ci hanno fatto credere che all’origine di tutti i nostri mali c’era Berlusconi. Siamo ormai ai sesto anno dell’era nuova depurata dal berlusconismo ma le cose vanno sempre peggio. Almeno a quanto scrivono gli stessi giornali. Incapaci di attribuire una certa coerenza fra la ripresa, che solo loro non vedono, e i tempi nuovi  renzian gentiloniani. Repubblica paga il prezzo più alto di questa confusione.
Ma anche la cosiddetta linea di destra non paga. Guardate i trend di vendita di Giornale e Libero  e fatevi il segno della croce.
I numeri che potete leggere qui sotto danno la depressione. Repubblica è dolorosamente scesa stabilmente sotto le 200 mila copie vendute. Da due mesi è a quota 180, La Stampa è a 112 mila, assieme fanno la metà di quanto vendeva la sola Repubblica quando Scalfari fu pensionato, tre quarti di quanto vendeva la sola Stampa ai bei tempi.
Vanno male anche tutti gli altri giornali, segno che non si tratta di una malattia di pochi ma di una epidemia.

Quotidiani
nazionali
Vendite
marzo
2017
Vendite
febbraio
2017
Vendite
marzo
2016
Il Corriere della Sera 200.013 202.050 212.415
La Repubblica 181.184 191.003 215.705
La Stampa 116.830 120.714 134.777
Il Giornale 57.759 58.689 73.095
Il Sole 24 Ore 55.541 57.972 88.186
Il Fatto Quotidiano 35.174 35.540 34.664
Italia Oggi 30.387 29.680 23.096
Libero  23.099 24.609 32.241
Avvenire 20.009 20.611 20.537
Il Manifesto 8.002 8.303 8.606

Hanno dimezzato le copie, rispetto al 2007, anche i giornali locali. Che comunque hanno retto l’urto della crisi e dell’avvento delle news online meglio dei giornali a diffusione nazionale. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.

Quotidiani
locali
Vendite
marzo
2017
Vendite
febbraio
2017
Vendite
marzo
2016
Il Resto del Carlino 91.912 93.149 96.622
Il Messaggero 89.153 91.243 99.457
La Nazione 67.263 68.899 74.629
Il Gazzettino 46.357 47.215 50.306
Il Secolo XIX 41.250 41.638 44.163
Il Giorno 39.067 39.751 40.507
Il Tirreno 38.577 39.033 42.496
Messaggero Veneto 36.806 37.617 39.822
Unione Sarda 36.295 36.962 39.380
Il Mattino 31.043 31.575 34.604
Nuova Sardegna 32.762 33.106 35.472
L’Arena di Verona 23.196 23.253 24.832
L’Eco di Bergamo 22.553 23.551 24.454
Il Giornale di Vicenza 21.258 21.919 23.484
La Gazzetta del Sud 20.750 21.259 23.675
Il Piccolo 20.670 20.952 22.262
Il Giornale di Brescia 18.841 19.224 20.424
Gazzetta del Mezzogiorno 18.968 19.130 20.795
La Provincia (Co-Lc-So) 18.839 19.153 20.448
La Gazzetta di Parma 17.549 18.040 19.588
Libertà 18.288 18.777 19.319
Il Mattino di Padova 17.735 18.185 20.479
Il Giornale di Sicilia 14.400 14.552 18.184
La Gazzetta di Mantova 16.966 17.182 17.952
La Sicilia 15.881 16.181 16.976
La Provincia di Cremona 12.874 13.126 14.255
Il Centro 12.155 12.470 13.862
Alto Adige-Trentino 10.991 11.659 13.104
La Provincia Pavese 11.890 12.070 13.130
Il Tempo 14.387 14.841 16.937
L’Adige 12.436 12.324 12.677
La Nuova Venezia 7.625 7.681 13.132
La Tribuna di Treviso 10.200 10.592 12.084
Nuovo Quot. di Puglia 9.790 9.966 10.825
Corriere Adriatico 13.280 13.567 10.829
Corriere dell’Umbria 9.457 9.598 11.287

Dalla tabella abbiamo tenuto fuori la Gazzetta di Reggio (8.616 copie vendute a marzo 2017), La Gazzetta di Modena (7.563), La Nuova Ferrara (6.364), il Dolomiten (6.318), il Corriere delle Alpi (4.627).

 

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Vendite
marzo
2017
Vendite
febbraio
2017
Vendite
marzo
2016
Gazzetta dello Sport Lunedì 158.067
161.243 167.864
Gazzetta dello Sport 140.910 142.933 148.521
Corriere dello Sport Lunedì 97.339 101.222 105.987
Corriere dello Sport 82.745
85.926 86.052
Tuttosport Lunedì 56.066 63.219 66.634
Tuttosport 51.262 53.020 56.090

 

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.