Vendite giornali marzo 2017 giù a rotta di collo: Repubblica 180 mila, Corriere primo a quota 200

Vendite giornali marzo 2017: Repubblica perde 10mila copia in un mese
Vendite giornali marzo 2017 a rotta di collo: Repubblica180 mila, Corriere primo a quota 200

ROMA – Vendite dei giornali in edicola a marzo 2017, dati Ads (Accertamento diffusione stampa): continua la rincorsa verso il basso fra Repubblica e Corriere della Sera.

Giornali in Italia, vendite in picchiata, solo Urbano Cairo resiste, stentatamente. I suoi Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport svettano, come i naufraghi a galla fra i rottami del naufragio, in questa rincorsa a chi staccherà per primo l’interruttore della rotativa. Il Corriere della Sera, dopo anni di inseguimento dietro Repubblica, oggi è saldamente il primo quotidiano d’Italia. Ma è una guerra tra poveri anche se il Corriere è rimasto l’ultimo giornale italiano a vendere poco più di 200 mila copie. Tutto fa prevedere che fra aprile e giugno anche il Corriere romperà il muro all’ingiù.Poi c’è il Fatto, portabandiera di una Italia per fortuna minoritaria, ancorato un po’ sotto le 50 mila copie, solidamente grillino ma di troppo difficile e anche sofisticata lettura per la massa dei descamisados.
Mercato feroce, direttori incapaci, editori inetti? Forse gioca anche l’assenza di una linea giornalistica in cui i lettori si riscontrino. Sembrano anatre impazzite. Renziani ma pauperisti, cripto grillini ma filo Pd. Per anni ci hanno fatto credere che all’origine di tutti i nostri mali c’era Berlusconi. Siamo ormai ai sesto anno dell’era nuova depurata dal berlusconismo ma le cose vanno sempre peggio. Almeno a quanto scrivono gli stessi giornali. Incapaci di attribuire una certa coerenza fra la ripresa, che solo loro non vedono, e i tempi nuovi  renzian gentiloniani. Repubblica paga il prezzo più alto di questa confusione.
Ma anche la cosiddetta linea di destra non paga. Guardate i trend di vendita di Giornale e Libero  e fatevi il segno della croce.
I numeri che potete leggere qui sotto danno la depressione. Repubblica è dolorosamente scesa stabilmente sotto le 200 mila copie vendute. Da due mesi è a quota 180, La Stampa è a 112 mila, assieme fanno la metà di quanto vendeva la sola Repubblica quando Scalfari fu pensionato, tre quarti di quanto vendeva la sola Stampa ai bei tempi.
Vanno male anche tutti gli altri giornali, segno che non si tratta di una malattia di pochi ma di una epidemia.

Quotidiani
nazionali
Vendite
marzo
2017
Vendite
febbraio
2017
Vendite
marzo
2016
Il Corriere della Sera200.013202.050212.415
La Repubblica181.184191.003215.705
La Stampa116.830120.714134.777
Il Giornale57.75958.68973.095
Il Sole 24 Ore55.54157.97288.186
Il Fatto Quotidiano35.17435.54034.664
Italia Oggi30.38729.68023.096
Libero 23.09924.60932.241
Avvenire20.00920.61120.537
Il Manifesto8.0028.3038.606

Hanno dimezzato le copie, rispetto al 2007, anche i giornali locali. Che comunque hanno retto l’urto della crisi e dell’avvento delle news online meglio dei giornali a diffusione nazionale. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.

Quotidiani
locali
Vendite
marzo
2017
Vendite
febbraio
2017
Vendite
marzo
2016
Il Resto del Carlino91.91293.14996.622
Il Messaggero89.15391.24399.457
La Nazione67.26368.89974.629
Il Gazzettino46.35747.21550.306
Il Secolo XIX41.25041.63844.163
Il Giorno39.06739.75140.507
Il Tirreno38.57739.03342.496
Messaggero Veneto36.80637.61739.822
Unione Sarda36.29536.96239.380
Il Mattino31.04331.57534.604
Nuova Sardegna32.76233.10635.472
L’Arena di Verona23.19623.25324.832
L’Eco di Bergamo22.55323.55124.454
Il Giornale di Vicenza21.25821.91923.484
La Gazzetta del Sud20.75021.25923.675
Il Piccolo20.67020.95222.262
Il Giornale di Brescia18.84119.22420.424
Gazzetta del Mezzogiorno18.96819.13020.795
La Provincia (Co-Lc-So)18.83919.15320.448
La Gazzetta di Parma17.54918.04019.588
Libertà18.28818.77719.319
Il Mattino di Padova17.73518.18520.479
Il Giornale di Sicilia14.40014.55218.184
La Gazzetta di Mantova16.96617.18217.952
La Sicilia15.88116.18116.976
La Provincia di Cremona12.87413.12614.255
Il Centro12.15512.47013.862
Alto Adige-Trentino10.99111.65913.104
La Provincia Pavese11.89012.07013.130
Il Tempo14.38714.84116.937
L’Adige12.43612.32412.677
La Nuova Venezia7.6257.68113.132
La Tribuna di Treviso10.20010.59212.084
Nuovo Quot. di Puglia9.7909.96610.825
Corriere Adriatico13.28013.56710.829
Corriere dell’Umbria9.4579.59811.287

Dalla tabella abbiamo tenuto fuori la Gazzetta di Reggio (8.616 copie vendute a marzo 2017), La Gazzetta di Modena (7.563), La Nuova Ferrara (6.364), il Dolomiten (6.318), il Corriere delle Alpi (4.627).

 

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Vendite
marzo
2017
Vendite
febbraio
2017
Vendite
marzo
2016
Gazzetta dello Sport Lunedì158.067
161.243167.864
Gazzetta dello Sport140.910142.933148.521
Corriere dello Sport Lunedì97.339101.222105.987
Corriere dello Sport82.745
85.92686.052
Tuttosport Lunedì56.06663.21966.634
Tuttosport51.26253.02056.090

 

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.

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