“Attenzione gente, mo’ ‘o signore ci dice chi è…”

di Bruno Tucci
Pubblicato il 20 Ottobre 2009 - 18:31| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Aida Yespica

Che cosa è l’esibizionismo? «È la tendenza a mettersi in mostra e a cercare notorietà ad ogni costo», spiega il vocabolario del Devoto. Succedeva e succede, quindi, che certi personaggi ritengono di essere intoccabili perché pensano di essere “al di sopra delle parti” e cioè superiori. Perché? Risposta difficile, se non impossibile. Comunque, capita spesso che l’esibizionista faccia parlare di sé, proprio perché è pieno di sé.

Ad esempio, quando viene preso in castagna per il semplice fatto (semplice?) che ha violato una norma. Qualsiasi essa sia, come una multa. È accaduto di recente: una pattuglia dei carabinieri ha fermato una macchina nella zona della movida milanese per un normale accertamento. Chi era la “malcapitata” alla guida della vettura? Aida Yespica che viaggiava nella sua Range Rover insieme con la sorella Zulay. Probabilmente qualcuno di voi non avrà il piacere di conoscerla.

Ve lo diciamo noi: è una soubrette venezuelana, se preferite una show-girl o, ancora, una modella assai nota alle cronache mondane (soprattutto) per essere stata la compagna del calciatore Matteo Ferrari da cui ha avuto un figlio, di nome Aaron. Alle contestazioni dei militi che volevano sottoporla alla prova del palloncino, la signora si è risentita: «Lei non sa chi sono io», ha esclamato indispettita la bella giovanotta ad uno dei due carabinieri.

Eccolo pronto, servito su un piatto d’argento, l’esibizionismo. Come si può permettere una pattuglia di fermare una così famosa e delicata bellezza? Già, i tempi cambiano in fretta: la società si evolve, i protagonisti mutano con la velocità del susseguirsi delle stagioni. Una volta, quando i miei capelli erano neri al cento per cento (nostalgia? Certo) chi si permetteva di esprimersi così? Cioè, di esibirsi per il suo “status simbol”? Chi sono io? Un uomo politico, un noto industriale, un professionista affermato, un intellettuale che aveva ottenuto un enorme successo.

Non era giusto, o almeno non era elegante; però accadeva. Anche se talvolta le reazioni ironiche degli astanti suscitavano risa ed applausi a non finire. Ricordo un giorno a Napoli, su un autobus che mi portava alla stazione centrale, di essermi imbattuto in uno di questi “signori esibizionisti”. Al bigliettaio che gli aveva chiesto di mostrare il ticket rispose in tono aggressivo: «Come si permette, lei non sa chi sono io!». Ed il buon uomo, di rimando, rivolgendosi ai presenti, disse: «Attenzione gente, mo’ ‘o signore ci dice chi è». Battimani e vergogna del protagonista. Chi fosse quel signore non l’ho mai saputo.

Però è un fatto che oggi il protagonista (millantatore?) ha cambiato volto. D’altronde chi sono attualmente coloro che occupano le cronache mondane? Insomma, chi sono i nuovi vip? Sicuramente, non più i grandi professionisti o i noti industriali (i politici sono rimasti, invece, nella vecchia classifica); ma le veline, i faccendieri, i calciatori, le escort. Sono loro i grandi protagonisti che occupano pagine intere non solo dei settimanali rosa.

Ahimè, pure i quotidiani a tiratura nazionale concedono uno spazio irrituale, forse eccessivo. Cosicché, se la signora Yespica si rivolge ai carabinieri nel modo che abbiamo descritto la responsabilità è anche in parte dei media. Non ci fasciamo la testa, però. Se il mondo cambia, il giornalismo non può ignorarlo, ne deve tener conto. E si adegua. La speranza è che l’esibizionismo o gli esibizionisti rientrino nei ranghi perché deve essere la società stessa a costringerli a battere in ritirata. Amen.