Caos Russia, la sfida (rientrata) dei mercenari del Gruppo Wagner ha rivelato crepe nel sistema di potere di Putin

Caos in Russia, la sfida (rientrata) dei mercenari del Gruppo Wagner ha comunque rivelato crepe nel sistema di potere di Putin: è l’inizio della fine?

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 25 Giugno 2023 - 18:47 OLTRE 6 MESI FA
Caos Russia, la sfida (rientrata) dei mercenari del Gruppo Wagner ha rivelato crepe nel sistema di potere di Putin

Caos Russia, la sfida (rientrata) dei mercenari del Gruppo Wagner ha rivelato crepe nel sistema di potere di Putin

Ultime dalla Russia sull’orlo del colpo di Stato : i mercenari del Gruppo Wagner ha rinunciato a marciare su Mosca.

Hanno già lasciato l’hub strategico di Rostov, 200 km dal Cremlino, applauditi dalla folla. Si sono ritirati dopo un accordo mediato dal presidente bielorusso  Lukashenko. La domenica a Mosca tuttavia  non è trascorsa come sempre.

L’ordine della ritirata dei miliziani di Evgenij Prigozhin è arrivato nella notte di sabato sicche’ la Piazza Rossa è rimasta blindata temendo il peggio. Il golpe è fallito (o solo rinviato?), ma la Russia è il mondo restano col fiato sospeso. Comunque niente è più come prima. Intanto va registrata la sparizione di Prigozhin.  Non ha lasciato alcuna traccia. Dove è finito? Anche Putin è scomparso. Segno, come sostengono gli analisti del ISW di Washington,  che la situazione è “profondamente instabile”.

PUTIN NON È PIÙ INTOCCABILE IN RUSSIA

Lo zar lo sa.  Ha definito la rivolta del Gruppo Wagner “una pugnalata alle spalle portata da traditori”. E domenica all’alba ha fatto perquisire gli uffici di Prigozhin dove sono stati trovati chili di oro numerose armi  e 43 milioni di euro in contanti in un furgone parcheggiato nei pressi dell’hotel Trezzini di San Pietroburgo, secondo quanto riferisce il portale russo “Fontanka”.

Putin è furioso. Ha addirittura paragonato i mercenari ai bolscevichi del 1917. Mai in 23 anni di potere si era trovato in una situazione del genere. Lo scenario che si è determinato solleva forti dubbi su quanto lo zar possa continuare a mantenere l’ordine nel Paese, al di là del sostegno dell’alleato Lukashenko (che Putin ha ringraziato per l’opera di mediazione).

Blinken, il Segretario di Stato americano è stato tranciante:” La crisi in Russia rivela crepe  nel sistema di potere di Vladimir Putin. Al momento non abbiamo notizia di nessun capo militare cacciato da Putin. Bisognerà aspettare le prossime settimane per capire gli sviluppi.

L’ex primo ministro sotto Putin Kasynov, uno dei principali critici dello zar, in una intervista alla Bbc ha detto: ”Per Putin è l’inizio della fine, è in un grosso guaio in questo momento. E Prigozhin penso che prima andrà in Bielorussia poi si sposterà in Africa e sarà da qualche parte nella giungla o qualcosa del genere. Putin non lo perdonerà mai per quello che gli ha fatto. Ha distrutto la stabilità di Putin e ora la sua stessa vita è un punto interrogativo “.

CIA E MOSCA CONOSCEVANO IL PIANO DEL GRUPPO WAGNER

Le autorità statunitensi erano state informate da giorni dei piani del capo del gruppo di mercenari. Anche il Cremlino sapeva. Lo ha scritto il New York Times citando fonti dell’Intelligence. I responsabili della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti erano stati avvertiti mercoledì che Prigozhin si  stava  preparando ad agire.

La loro preoccupazione immediata era come questo avrebbe influenzato il controllo di Mosca sul suo arsenale di armi nucleari. Trump ha aggiunto:” C’è un grande caos in Russia. Ma fate attenzione a quello che vi augurate, il prossimo potrebbe essere molto peggio”.