Pandemia, quando dilaga, il Governo non si tocca, lo stallo politico nelle filastrocche humour di Carlo Luna Pandemia, quando dilaga, il Governo non si tocca, lo stallo politico nelle filastrocche humour di Carlo Luna

Pandemia, quando dilaga, il Governo non si tocca, lo stallo politico nelle filastrocche humour di Carlo Luna

Pandemia dilaga, Governo intoccabile. È una legge non scritta che nessuno ha mai presentato in Parlamento. Però funziona. Giuseppe Conte l’adopera alla grande per restare abbarbicato a Palazzo Chigi. Fino a quando non scatterà la corsa al Quirinale.

“Quanno dilaga la pandemia / er Governo nun se po’ manna’ via” E anche: “Se c’è Giuseppi che fa er mazziere, prima o poi ce rimetti il….paniere”.

Pandemia e politica. Il meccanismo è semplice: quando   il suo Governo barcolla rischiando di cadere, di colpo peggiorano i dati sui contagi, i decessi, le strutture sanitare in crisi e le sfuriate contro i “criminali” che dimenticano la mascherina o si macchiano del turpe reato di “assembramento”.  E così la barca va, con le vele gonfiate dal vento della paura.

Funziona e bene. C’è stato, nei penultimi sondaggi, un lieve calo della popolarità di Giuseppe Conte. Già i pundit sentenziavano sulla fine del primo ministro in fondo all’inesorabile viale del tramonto. Ma è durata solo qualche giorno. Già l’ultimo sondaggio Ipsos lo ha riportato ben saldo in cima alla classifica, con un sonante 57%. Siamo a ben 21 punti sopra il secondo, il ministro della Salute Roberto Speranza. E anche 23 sopra Giorgia Meloni, 26 su Matteo Salvini, 28 su Nicola Zingaretti, 31, cioè più del doppio, rispettp a gente come Enrico FranceschiniLuigi Di Maio e Silvio Berlusconi che sono al 26%.

Questo andazzo è garantito da pochi ma efficaci articoli di una legge che non c’è ma che condiziona pesantemente la vita di milioni di italiani.

 Fondamentali i due che seguono. L’articolo 1 recita: “Quanno dilaga la pandemia er governo nun se po’ mannà via”. L’articolo 2 è considerato negazionista perché sancisce che:“Quanno la Pandemia più nun ce stà nartro Governo se po’ pure fa”.“Giuseppi”non gradisce.

E così, durante le pause consentitegli dalla impegnativa partecipazione alla fiction di Rai 3, “Un posto al sole”, sfida i suoi oppositori al gioco delle “3 zone”,  gialla, arancione e rossa. Si tratta di una versione politica   assai rischiosa del gioco delle “3 carte”, che ancora resiste nelle periferie. 

Bisogna evitare la zona  rossa. Fino a oggi Conte ha sempre vinto. La sua straordinaria performance viene celebrata in versi che dicono:

“3 carte mo so diventate 3 zone, nullo sfidà a quer marpione”.

E ancora: “Se c’è Giuseppi che fa er mazziere, prima o poi ce rimetti il….paniere”.

 

 

 

 

 

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