Cosa ci fanno 30 partiti di sinistra a sinistra del Pd? Turani li ha contati e…

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 9 Agosto 2017 - 06:35 OLTRE 6 MESI FA
Giuseppe Turani

Giuseppe Turani

ROMA – Sono 30 le formazioni, partiti e partitini di sinistra a sinistra del Pd. Frazionismo secolare all’origine, dispersione di voti di conseguenza. Giuseppe Turani le ha contate e le elenca, in questo articolo pubblicato anche su Uomini & Business.

E’  vero che non ci sono più i corsi di politica alle Frattocchie e nessuno va più a studiare all’università Lumumba sulle colline di Mosca, però i leader della sinistra italiana non imparano mai niente. Eppure discutono tutto il giorno, vanno ai dibattiti, si confrontano fra di loro, scrivono documenti. Qualcosa dovrebbero aver imparato, se non altro per sentito dire. Invece niente. Asini da mandare dietro la lavagna: continuano a scindersi e a discutere di cose senza senso.

Roberto Speranza, di cui si ignorano le imprese, persino nel gioco della briscola, ma che sarebbe il leader di Mdp (scisso dal Pd) rimprovera Giuliano Pisapia perché ha salutato troppo calorosamente Maria Elena Boschi, esponente del Pd, quasi fosse lui la moglie di Pisapia e non Cinzia Sasso (che invece non ha protestato).

Sempre dagli amici di Speranza, che si è scisso dal Pd insieme con Bersani, D’Alema e altri, arriva la proposta di fare una sorta di coalizione tutti assieme. Poiché Pisapia ha già detto che non si candida, che non è disposto cioè a guidare la fantomatica coalizione, ecco che allora si propone come leader Laura Boldrini, presidente della Camera inventata da Bersani per tenersi buono Nichi Vendola. Una signora che non ha mai preso un solo voto in vita sua e che è tra le personalità più detestate della scena politica. Ci si domanda dove viva questa gente.

Ma, soprattutto, ci si chiede come abbiano fatto a non capire che le scissioni non servono a niente.

Sono quasi cento anni, un secolo, dalla scissione di Livorno del 1921, che la sinistra continua a dividersi in partiti e partitini. Ogni volta la motivazione è quasi da ricovero psichiatrico: ci dividiamo per costruire un soggetto unitario della sinistra.

Sono cento anni che questa storia va avanti, mica due mesi. Il soggetto unitario non si è mai visto.

Anzi, oggi la sinistra è suddivisa in almeno una trentina di formazioni, dove si può trovare l’intero catalogo delle varie correnti culturali e ideologiche che hanno agitato la sinistra in questo e nell’altro secolo. È tutta roba che non serve a niente e che non conta niente.

Rifondazione comunista, ad esempio, è guidata da Paolo Ferrero (una specie di monaco valdese-marxista), che però non è riuscito a entrare in Parlamento e nemmeno a farsi eleggere sindaco del minuscolo paesino di Angrogna.

Marco Rizzo, per dirne un altro, ha fondato il partito comunisti-sinistra popolare: sono tre, ma si battono contro l’imperialismo americano e delle multinazionali, a colpi di manifesti e di noiosissimi documenti che nessuno legge. Come ho già scritto, è tutta roba che vive nei tinelli di casa dei promotori, con mogli pazienti che calano e colano spaghetti per i congiurati.

Gli Mdp (Bersani, Speranza, D’Alema) sono gli ultimi arrivati nel mondo fatato delle scissioni. Sono legati a filo doppio alla Cgil e vorrebbero rimettere in piedi un’Italia che non esiste più: grandi fabbriche, articolo 18, imponenti cortei di tute blu per le città.

Anche loro, naturalmente, vogliono costruire il soggetto unitario della sinistra. Anche loro meritano uno zero in storia e in condotta.

Invece di pensare a cose nuove, la loro ossessione è come cacciare via Matteo Renzi. Proposito rivoluzionario, come si può immaginare.

Ma non c’è niente da fare. La sinistra sono cento anni che si divide e non ha alcuna intenzione di smettere, almeno in Italia. In Francia è già di fatto scomparsa. Qui ci sta provando. Con buone probabilità di riuscirci.

Come pro-memoria si allega l’elenco, probabilmente incompleto, delle formazioni politiche a sinistra del Pd, scissione dopo scissione. Va precisato che è quasi tutta riba immaginaria. Non partecipa alle elezioni, non ha deputati, di fatto non esiste. Porta solo via voti alla sinistra vera, cioè al Pd.

AGGIORNAMENTO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA (quella vera, quella pura, quella dura)
1-MDP (articolo 1)
2-Sinistra Italiana (ex SEL)
3-Lista altra Europa con Tsipras
4-Possibile di Civati
5-Campo Progressista di Pisapia
6-Partito Comunista di Rizzo
7-Partito Comunista d’Italia di Alboresi
8-Essere Comunisti di Grassi
9-Partito Rifondazione Comunista di Ferrero
10-Partito Comunista dei lavoratori di Ferrando
11-Partito Comunista d’Italia marxista leninista di Savio
12-Partito Marxista leninista di Scuderi
13-Partito di alternativa Comunista di Lotito
14-Rivoluzione Civile di Ingroia
15-Verdi di Covatta
16-Lotta Comunista
17-Comitati d’appoggio alla Resistenza
18-Partito Comunista (Marxista-Leninista) Italiano.
19-Partito Comunista d’Italia (marxista-leninista)
20-Partito Comunista dei Lavoratori.
21-Partito Comunista di Sardegna.
22-Partito Comunista Internazionalista.
23-Partito della Rifondazione Comunista. Sinistra Europea
24-Partito di Unità Proletaria per il Comunismo.
25-Rete dei Comunisti
26- Demagistris Sindaco – Più che un partito un programma
27- Sinistra Critica di Marco Rizzo, col simbolo quadrato così che non possa esser messo sulle schede elettorali, purtroppo si scinde dopo meno di 20 mesi dalla sua fondazione in due tronconi:
27bis – Sinistra anticapitalista
27tris – Solidarietà Internazionalista di cui ci piace citare alcuni convegni significativi come MARX RELOADED
28 – Libertà e Giustizia
29 – Alleanza popolare per la democrazia e l’eguaglianza (quelli del Brancaccio)
30 – Diem25 (quelli di Varoufakis)