Diffamazione a mezzo e-mail: a tanti, ma quanti l’hanno letta?

ROMA – Un messaggio di posta elettronica, inviato alla segretaria di una Diocesi, è stato ritenuto offensivo, in quanto ridicolizzava il volantino elettorale di un candidato, alterando lo scritto e l’immagine, in termini denigratori.

Il processo per diffamazione che ne è seguito ha avuto andamento ondivago: il Tribunale ha assolto l’imputato, la Corte d’Appello lo ha condannato e la Corte di Cassazione, recentemente, ha annullato la condanna ribadendo l’assoluzione.

Il tema del contrasto decisorio coincide con un elemento della diffamazione: la comunicazione a più persone, necessario perché ci sia il reato. Non sono, infatti, ritenute illecite le confidenze rivolte ad una sola persona e destinate a rimanere riservate anche se offensive della reputazione di un terzo.

La Corte di Cassazione ha ritenuto manifestamente errate le presunzioni della Corte di secondo grado che aveva ritenuto che il messaggio di posta fosse stato comunicato a più persone, in quanto la casella elettronica della diocesi era collegata con quella di un settimanale.

Sennonché, come esattamente rilevato, la Rivista aveva soltanto due dipendenti, un dei quali era proprio la segretaria della Diocesi, diretta destinataria del messaggio ed unica ad averlo letto e trasmesso all’offeso. La sentenza liberatoria ha ancora aggiunto che era rimasto indimostrato che altri avessero avuto accesso alla mail. Mentre, la conoscenza da parte dell’offeso – ottenuta indirettamente – era irrilevante, poiché questi non poteva essere ritenuto terzo.

La sentenza ha aggiunto che la mera potenzialità che uno scritto indirizzato ad un unico soggetto possa avere maggiore diffusione è indifferente se tale ulteriore comunicazione non si verifica, come nel caso trattato.

In sintesi, la Cassazione ha applicato i solidi principi in tema di posta ordinaria anche alla mail e ha ribadito i consolidati principi in materia che richiedono l’effettiva comunicazione a più persone con la consapevolezza e volontà del mittente.

 

Gestione cookie