L’asta sulle frequenze non c’è più: esulta il conflitto di interessi

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 7 Gennaio 2013 - 10:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Come volevasi dimostrare l’asta per l’assegnazione delle frequenze digitali non si farà certamente prima delle prossime elezioni. Questo nonostante i “ripetuti e solenni” annunci del governo che, non solo si era impegnato a garantirne lo svolgimento entro il mese di dicembre, ma aveva anche liquidato con sufficienza e fastidio interpellanze ed interrogazioni parlamentari.

L’allarme, lanciato anche da Aldo Fontanarosa con un articolo ben documentato pubblicato su Repubblica, è assolutamente fondato. Rilievi delle Autorità internazionali, ricorsi presentati o annunciati, errori contenuti nel bando di gara, ritardi accumulati dall’Agcom… Sia come sia l’asta, almeno per ora, è saltata e chi ha lavorato per la conservazione dell’esistente e la tutela del conflitto di interessi può legittimamente festeggiare.

Poco interessano adesso le giustificazioni postume che saranno fornite dai diversi soggetti coinvolti, piuttosto spetta ora ai candidati alla presidenza del Consiglio far sapere se e come riproporranno l’asta, risolveranno il conflitto di interessi e procederanno a liberare la Rai e le Autorità da ogni interferenza indebita.

Almeno su questo punto sarebbe auspicabile la più ampia convergenza tra Bersani, Monti, Ingroia, Grillo, Fini, Casini, Di Pietro e via discorrendo, senza eccezione alcuna.