Nobel per la Pace, meno male che Greta no

di Lucio Fero
Pubblicato il 11 Ottobre 2019 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA
Nobel per la Pace, meno male che Greta Thunberg no

Greta Thunberg non ha vinto il Nobel per la Pace (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Nobel per la Pace, meno male che Greta no. Meno male che il premio non sia andato alla ragazza campione mondiale di goduta promozione mediatica. Non è colpa e non è merito di Greta, ma Greta è moda, brand semplice, titolo facile, storia semplice semplice…Insomma Greta è perfetta per la falsa coscienza delle pubbliche opinioni occidentali e per le narrazioni favolistiche dei mass media.

Per Greta si potrebbe a tutto titolo applicare la battuta che una ragazza dei cartoon recita su se stessa nel film di cui è protagonista: “Non è colpa mia, è che mi disegnano così”. Già, Greta la disegniamo così, a misura e colore di come ci piaccia senza darci problema.

La fanciulla che si leva contro i cattivi del mondo, la pulzella figura classica della favola storico-romantica.

La pulzella che si fa predicatrice e raccoglie e mobilita il popolo della buona volontà. La buona volontà in marcia che riscatta il mondo. Noi umani che riscopriamo attraverso la pulzella la nostra sostanziale bontà. Bontà tratta in inganno e tentazione ad coloro, i cattivi, che ci “hanno rubato il futuro”.

Il futuro purtroppo per tutti noi, Greta compresa, ce lo stiamo caso mai rubando da soli. Da soli e tutti insieme. Il massacro ambientale cui lo sfruttamento umano delle risorse sta sottoponendo l’habitat è strettamente legato al modello di sviluppo, consumo, accumulo, lavoro. La buona volontà va in piazza il venerdì pomeriggio e già il venerdì sera rientra nei ranghi dei consumatori sfrenati di risorse.

Non basteranno prediche, non ci sono sensibilità da aumentare né pianeti da salvare. Il pianeta se ne frega, lui sopravviverebbe anche all’estinzione della specie umana. Dovremmo salvare la specie umana e le sue condizioni di sopravvivenza sul pianeta. Il guaio è che finora nella storia degli umani la specie umana questa capacità di contrarre il presente in nome di un beneficio differito nel tempo non l’ha mai mostrata e abbracciata con convinzione.

Fermare il cambio climatico, se mai sarà, non sarà una cosa gratis e indolore. Non sarà una festa dei fuori e dei buoni. sarà, se mai sarà, una catena di duri sacrifici che l’umanità farà per se stessa.

Questo Greta non lo dice e probabilmente questo Greta non vuole saperlo. Perciò Greta piace a molti di noi, perché è confessarsi senza penitenza, un lavarsi la coscienza praticamente gratis, un sentirsi alla moda senza fare sul serio. Ecco perché Nobel per la Pace meno male non a Greta. Per essere seri e perché il Nobel resti una cosa seria.