Maria Elena Boschi al posto che fu di Giuliano Amato, Gianni Letta, Arturo Parisi

di Cesare Lanza
Pubblicato il 16 Dicembre 2016 - 06:47 OLTRE 6 MESI FA
Maria Elena Boschi al posto che fu di Giuliano Amato, Gianni Letta, Arturo Parisi.

Maria Elena Boschi al posto che fu di Giuliano Amato, Gianni Letta, Arturo Parisi. Cesare Lanza celebra 60 anni di giornalismo e trasecola (Foto ANSA/GIUSEPPE LAMI)

C’è Maria Elena Boschi al posto di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Quel posto fu di Giuliano Amato e di Gianni Letta e di Arturo Parisi. Giuliano Amato fu anche primo ministro e ora è giudice costituzionale. Ha partecipato alla presentazione di un libro su Giacomo Mancini, politico calabrese e nazionale. Mancini, ha scritto Cesare Lanza in questo articolo pubblicato anche sul suo blog, apparteneva a una classe politica che fa apparire i politici di oggi dei pigmei.

Ho partecipato alla presentazione di un libro scritto da Pietro Mancini su suo padre, Giacomo. Non esiste confronto possibile fra gli uomini politici di una volta e quelli di oggi. Alla presentazione del libro il più illustre relatore era Giuliano Amato, che è stato capo di vari governi.

Lo conobbi quando era sottosegretario del presidente del Consiglio Bettino Craxi. Ebbene, come si può commentare che oggi, in quel ruolo, al posto di un Amato (e in precedenza di un Andreotti, sottosegretario di De Gasperi), ci sia la signora Maria Elena Boschi?

E che il mio amico Giacomo Mancini possa essere paragonato agli ometti di oggi, mi riferisco a tanti ministri e allo stesso Matteo Renzi. Mancini era uno che decideva e faceva: nella sua Calabria, che è anche la mia, portò l’università e l’autostrada, per farla uscire dall’isolamento.

Renzi cianciava del ponte sullo stretto di Messina, conoscendone bene l’irrealizzabilità, ma come sempre promettendo a vanvera (in questo caso, per fortuna nostra). Sono paragonabili i giganti De Gasperi, Fanfani, Andreotti, La Malfa, Mancini, Craxi e tanti altri con i lillipuziani di oggi? Vero è, però, che la nostalgia senile non porta a nessun futuro. Siamo obbligati a prendere atto della misera realtà che ci circonda e tentare con essa di fare i conti, cercando di non uscirne distrutti.

Oggi festeggio i miei sessant’anni di giornalismo. Mi accorgo, in questi giorni, di essere pieno di nostalgie di episodi della mia lunga vita, anche giornalistica. Confido nella vostra comprensione. Del resto, sono cose che non succedono ogni giorno. Tra i molti auguri, frequenti quelli che mi dicono di puntare ad altri sessant’anni… per parte mia, mi accontenterei di poter festeggiare il sessantunesimo anniversario.

Ho fatto coincidere l’anniversario con la pubblicazione di un libro, “Due o tre cose che so sulle assicurazioni”. Forse qualcuno si stupirà per questa mia crescente specializzazione sul mondo delle polizze. Come scrivo nel libro, la spiegazione è semplice: non mi piace che questo settore – molto importante per il valore sociale, politico ed economico – sia spesso il bersaglio di critiche e battutacce. Un secondo motivo risale alla mia adolescenza, quando scappai da casa e cercai di conciliare il pranzo con la cena, dapprima vendendo bibbie porta a porta, poi come produttore in un’agenzia di assicurazioni gestita da mio zio.

Uno dei padri delle assicurazioni negli Stati Uniti, Benjamin Franklin (figura nella copertina del libro), scrisse tredici regole – per me immortali per vivere con comportamenti virtuosi. Ve le ricordo qui:
1. Temperanza. “Non mangiare a sazietà e non bere fino a divenire euforico”.
2. Silenzio. “Non parlare se non per recar beneficio a te stesso o ad altri. Evita i discorsi futili”.
3. Ordine. “Ogni tua cosa abbia il suo posto, a ciascuna delle tue attività dedica il giusto tempo”.
4. Determinazione. “Stabilisci di fare ciò che devi fare. Esegui senza esitazione quanto hai deciso”.
5. Parsimonia. “Non spendere se non per far del bene a te stesso o ad altri, vale a dire non sprecare niente”.
6. Operosità. “Non perdere tempo. Sii sempre impegnato in qualcosa di utile. Evita ogni azione superflua”.
7. Sincerità. “Non ricorrere a sotterfugi che possano causare danno. I tuoi pensieri siano innocenti e giusti e tali rimangano quando decidi di esprimerli”.
8. Giustizia. “Non offendere nessuno, facendogli un torto o trascurando il dovere di fargli del bene”.
9. Moderazione. “Evita gli estremi. Trattieniti dal risentirti dei torti per come pensi che meriterebbero”.
10. Pulizia. “Non tollerare alcuna sporcizia nel corpo, negli abiti o in casa”.
11. Tranquillità. “Non agitarti per le inezie o 41 per gli accidenti comuni e inevitabili”.
12. Castità. “Di Venere usa raramente, solo per mantenere la salute o procreare, mai fino a saziarti, a infiacchirti o a pregiudicare la tua o l’altrui pace o reputazione”.
13. Umiltà. “Imita Gesù e Socrate”.