Berlusconi: orrore dei servizi sociali, rischia i domiciliari…e il terzo posto

di Riccardo Galli
Pubblicato il 3 Aprile 2014 - 13:47 OLTRE 6 MESI FA
Foto Lapresse

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ROMA – Servizi sociali o arresti domiciliari, tra una settimana Silvio Berlusconi saprà quale sarà il suo destino per i prossimi dieci mesi e rotti. L’ex Cavaliere, ad esser pignoli il Cavaliere auto sospeso) a differenza del suo entourage, ha orrore dei servizi sociali che vivrebbe come umiliazione e affronto. Da settimane va cogitando e rimuginando, rimasticando e mormorando, concionando e denunciando: “Ma come io, i servizi sociali a me? Qualcuno che mi viene a rieducare? A me? A me che ho fondato le tv, rappresentato il paese, dato da mangiare a centinai di migliaia?”. Insomma i servizi sociali, l’affidamento ai servizi sociali a Berlusconi fa schifo e ribrezzo. Ma non bisogna farlo sapere ufficialmemte ai giudici che dovranno decidere, quelli potrebbero prenderlo in parola e “accontentarlo”. Non vuole i servizi sociali? E allora diamogli gli arresti domiciliari. Domiciliari che però renderebbero quasi impossibile a Berlusconi l’attività politica. Un prezzo duro da pagare. Il 10 aprile prossimo ci sarà l’udienza e, il 10 stesso o al massimo entro il 15, si conoscerà il verdetto.

Corollario di quella che Ugo Magri definisce “l’angoscia di Silvio”, il deteriorarsi dei rapporti tra l’ex premier e Matteo Renzi.

“Solo chi crede alle favole può – scrive Magri – immaginare che, nella visita di ieri sul Colle, Berlusconi abbia parlato solo di riforme costituzionali, o degli interessi russi in Crimea, senza compiere un estremo tentativo di ottenere dal Capo dello Stato quello che finora non ha mai ottenuto per le note vicende che lo riguardano (tentativo, a quanto risulta, anche questa volta, senza successo). Il Cavaliere tenta il tutto per tutto in quanto non gli restano che sette giorni a piede libero. O forse un paio in più, perché l’udienza davanti al Tribunale milanese di sorveglianza è fissata il 10 aprile, però i giudici avranno tempo fino al 15 per stabilire in che modo l’ex-premier sconterà la sua pena. Lo staff legale berlusconiano non ha sollecitato alcun rinvio ben sapendo che, tanto, difficilmente sarebbe concesso. Per cui, un minuto esatto dopo la decisione, il leader del centrodestra verrà sottoposto a vincoli e restrizioni della sua libertà personale. Impossibile al momento prevedere se trascorrerà il prossimo anno relegato in casa (carcere a domicilio in ragione dell’età), oppure potrà cavarsela con 10 mesi e 15 giorni di affidamento ai servizi sociali”.

Tentativo che al Colle Berlusconi ha certamente fatto, chiedendo al Capo dello Stato di preservare la sua “agibilità politica”. Ma tentativo che, e non poteva essere altrimenti, è stato stoppato da Giorgio Napolitano che non vuole, e soprattutto non può, intervenire sulle decisioni della magistratura per quell’antica questione della separazione dei poteri…

E all’interno del partito di Berlusconi tutti, dai falchi agli avvocati sino alle colombe premono e sperano che il loro Capo accetti i servizi sociali. Questo perché, in caso di affidamento ai servizi sociali, Berlusconi non potrà comunque candidarsi né andare all’estero, ma nulla gli impedirà di fare comizi e rilasciare interviste. Cioè di fare campagna elettorale. Tutti spingono in questa direzione ma l’unico a soffrire e friggere per la imminente “rieducazione in prova” è proprio l’ex premier che vive l’affido come una vera e propria umiliazione.

“L’uomo è testardamente convinto che l’affido ai servizi sociali sarebbe mille volte più devastante per il suo sconfinato amor proprio – racconta Magri -. In quanto, diversamente dai domiciliari, richiederebbe l’adesione a concetti come pentimento e recupero alla società (un tempo si sarebbe parlato di redenzione) a lui del tutto alieni. La prospettiva di farsi ‘redimere’, anche solo attraverso colloqui settimanali con un assistente sociale, è vissuta da Berlusconi alla stregua di un’ingiuria. Primo, perché lui continua a proclamarsi innocente, si dice certissimo che questa sua verità sarà presto dimostrata a Brescia in sede di revisione del processo o in alternativa a Strasburgo, davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. (…) Secondo: il Cavaliere trova altamente offensiva la pretesa che un assistente sociale possa insegnare a lui come si campa da persona onesta, e valutare strada facendo se ha ben digerito il concetto. Con tutti i visitatori si sfoga: ‘Come si può imporre una umiliazione del genere a chi è stato imprenditore, ha dato lavoro a 50 mila famiglie, ha fondato la tivù libera in Italia, per quattro volte è stato premier, ha rappresentato l’Italia in tutti i consessi, ha parlato addirittura davanti al Congresso degli Stati Uniti?’”.

Di contro i domiciliari per l’ex cavaliere sarebbero certamente una scelta comoda dal punto di vista logistico e di qualità della vita, almeno in considerazione della quantità e qualità delle dimore in cui potrebbe decidere di trascorrere i prossimi dieci mesi. Ma la scelta dei domiciliari significherebbe di fatto decapitare Forza Italia che già, nei sondaggi, soffre la situazione del suo capo.

Un’ipotesi questa che fa tremare i polsi ai forzisti di tutte le razze e che, almeno secondo Marcello Sorgi, potrebbe aprire uno scenario apocalittico per la rinata creatura politica di Berlusconi. Secondo Sorgi, in sintesi, senza Berlusconi Fi rischia alle europee di essere la terza forza politica del Paese. Cosa che, se ripetuta alle prossime politiche, escluderebbe Berlusconi e i suoi dal ballottaggio che l’Italicum dovrebbe introdurre. E conseguenza sarebbe che, come accaduto in Francia quando i socialisti sostennero Chirac per affossare Le Pen, gli elettori forzisti potrebbero dividersi tra Pd e M5S. Da qui, da questa considerazione, il raffreddamento del feeling Renzi-Berlusconi sulle riforme.

Uno scenario possibile, certo. Ma uno scenario che estende il probabile terzo posto alle Europee di maggio di Forza Italia dopo Pd e M5S alle future elezioni politiche. Estensione indebita: alle Europee con il proporzionale Forza Italia fa intorno al 20 per cento. Alle politiche con i premi di maggioranza Forza Italia fa coalizione con Fratelli d’Italia, Lega, forse anche Ncd. E quindi fa 30 se non 35 per cento. Simmetricamente M5S fa più di forza Italia alle Europee dove ognuno va per conto suo. Poi alle politiche quando saranno, M5S con chi si allea e si somma? Con nessuno, e allora è M5S ad arrivare terzo e non Berlusconi.